«Tutte le decisioni assunte dal Governo Draghi nell’ultimo anno in merito alla pandemia hanno
escluso il Parlamento e non garantito l’equilibrio tra il fine di contenere la diffusione e l’incidenza del virus e i mezzi e strumenti posti in essere per raggiungerlo. In molte fasi dell’emergenza, anzi, tali strumenti, come quello di legare il diritto di lavorare all’obbligo vaccinale per gli ultra cinquantenni e, di conseguenza, all’esibizione del super green pass, sono stati e continuano a essere sproporzionati, inadeguati e discriminatori». A dichiararlo Rosa Alba Testamento, Portavoce molisana di Alternativa alla Camera dei deputati.
«Non è forse irragionevole – aggiunge la Portavoce – protrarre una misura come quella del super green pass sui luoghi di lavoro , che rischia di aggravare ulteriormente i problemi sociali ed economici che molte fasce della popolazione stanno vivendo? È forse giusto far rimanere in vigore una norma che ha già offeso e umiliato la dignità di molti lavoratori e lavoratrici, togliendo loro, sotto la minaccia della sospensione dello stipendio, il diritto di decidere liberamente se sottoporsi o meno a un percorso di immunizzazione sperimentale? Padri e madri di famiglia – continua – sono stati costretti ad accettare una ingiusta imposizione, un vero e proprio ricatto, per non privare la propria famiglia del necessario sostegno economico. Tutto ciò è ormai insostenibile.
Il Governo deve subito eliminare la certificazione verde per l’accesso ai luoghi di lavoro».
«Il ricatto e la discriminazione sono stati il modus operandi di questi mesi e le caratteristiche
principali di questo provvedimento. Si è passato ogni limite accettabile e sostenibile e tutto ciò non è compatibile con un Paese che si definisce democratico. Ciò è accaduto anche nella scuola, dove le nuove regole su quarantene e didattica a distanza, alimentano una vergognosa diversità di trattamento tra studenti vaccinati e non vaccinati rispetto al diritto di didattica in presenza per tutti.
Il Governo è lontano anni luce dalla realtà e quando ci si allontana da essa non siamo più in una democrazia, ma in un regime autoritario.
Per questi ed altri motivi con i miei colleghi ho occupato i banchi del governo in segno di protesta, ho ancora una volta votato no alla fiducia al governo Draghi e no a questo provvedimento che sta creando difficoltà economiche a molte famiglie, aumentando le tensioni sociali e mettendo in serio pericolo la tenuta democratica del nostro Paese» – conclude Testamento.