Ha destato non poco clamore la proiezione elettorale pubblicata ieri sul sito di ‘Repubblica’ relativamente alla Camera dei Deputati; quella pubblicata oggi sullo stesso giornale, relativa al Senato, è addirittura dirompente. Citiamo solo un numero: 71 collegi sicuri al centro destra, 17 al centro sinistra e nessuno al Movimento Cinque Stelle. Altro che Caporetto, questo è il classico ‘cappotto’! Il dato poi riporta i collegi in bilico, che notoriamente non vanno mai tutti alla stessa coalizione, dove sono presenti anche nominativi dei grillini. Anche il dato molisano è inequivocabile: Michele Iorio avrebbe ben dieci punti in percentuale di vantaggio su Enrico Colavita. E’ una ‘forbice’ che sfugge anche ai dubbi interpretativi e che generalmente non produce situazioni contrarie all’atto delle elezioni, come può avvenire invece per sondaggi con un differenziale tra i candidati nell’ordine del 3-5 per cento. Il Molise al Senato sembrerebbe tingersi di azzurro, almeno nella parte uninominale e c’è da supporre che possa avvenire anche per la quota proporzionale, visto che al Senato l’attribuzione dei seggi proporzionali avviene su resti regionali. E’ presto per affermare che il ticket Iorio-Luciano approderà a Palazzo Madama, ma almeno il primo sembra essere destinato a trasferirsi a Roma dopo il 4 marzo. Nel caso in cui ciò dovesse accadere, sarebbe il colpo politico dell’anno: il medico isernino ha tenuto a lungo la coalizione sulle spine, rivendicando pervicacemente la candidatura a presidente della Regione Molise, anche a costo di far bloccare i lavori dell’intera coalizione, ma tenendo in serbo il piano B, appunto la richiesta di candidatura parlamentare. Il bilancio definitivo dei sondaggi vede il centro sinistra completamente fuori dai giochi, almeno sui collegi uninominali e una prevalenza del centro destra, che potrebbe diventare anche strapotere, se i Cinque Stelle si fermassero ad 1 eletto su 5 posti disponibili. La conferma dei dati di ‘Repubblica’ non potrebbe che essere interpretata come il fallimento della politica dell’attuale maggioranza alla Regione Molise ed avrà sicuramente ripercussioni di rilievo in vista delle elezioni del prossimo 22 aprile. Anzi qualcosa già sta succedendo: nel sottobosco politico ulivista sale la tensione ed aumentano le critiche proprio per la scelta di non allineare la data molisana a quelle delle politiche, generando casomai conforto ai consiglieri ‘in bilico’, ma creando le premesse per il ridimensionamento drastico dei partiti di governo. Se è vero che chi semina vento raccoglie tempesta, allora la Bora è in arrivo anche dalle parti fratturiane.
Stefano Manocchio