Sondaggi elettorali, in Molise la Caporetto del centro sinistra

Sta avendo l’effetto dirompente di un tifone il sondaggio pubblicato da Repubblica sugli indirizzi di voto degli italiani in vista delle politiche del 4 marzo prossimo. Il dato nazionale parla chiaro: il centro destra avrà presumibilmente un vantaggio di quasi 10 punti sul centro sinistra, che addirittura arriverebbe terzo, anche se distaccato di centesimi di punto dal Movimento Cinque Stelle. I dati del Molise sono ancora più eclatanti ed il tifone porterebbe dietro anche lo tsunami. Nell’uninominale di Campobasso l’assessore Facciolla non arriverebbe al 24%, contro il 32% della Romagnuolo ed oltre il 33% di Federico, mentre ad Isernia Pietracupa sarebbe di fatto deputato sicuro, distaccando la rappresentante dei Cinque Stelle di oltre 5 punti e creando un vero e proprio abisso con il centro sinistra. Il crollo in verticale della coalizione ‘rossa’ sarà sicuramente addebitato alla politica nazionale, per comodità; in verità è anche un atto d’accusa forte contro la politica delle cosiddette tre ‘F’ e che non esenterà la maggioranza a palazzo D’Aimmo dal dover giustificarsi, casomai nella formula giapponese, che è più spettacolare oltre che penitenziale. Se i numeri dovessero trovare conferma non sarebbe solo una sconfitta, ma una vera e propria Caporetto, una ‘botta’ da cui sarebbe difficile riprendersi anche dopo il 22 aprile, perché avrebbe riscontro proprio sulle elezioni regionali. Ora alcune considerazioni: è significativo il dato isernino, non solo per la percentuale del centro destra che poteva anche essere ipotizzata nell’enclave di Patriciello e Iorio, quanto piuttosto per quella dei Cinque Stelle, che nella provincia pentra di fatto non hanno quasi rappresentanza e invece raccoglieranno messe di voti. Sempre ad Isernia sorprende l’assenza di Danilo Leva dal podio, visto che si pensava potesse arrivare almeno terzo. A Campobasso il dato significativo è quello della Romagnuolo, visto che da tempo è considerata l’ipotesi di una vittoria del M5S e che il centro destra non era dato così forte. Ancora una considerazione: Federico ha la doppia candidatura (uninominale e plurinominale) e la somma dei dati possibili delle due province sul proporzionale (i Cinque Stelle non sono coalizione, quindi il voto dell’uninominale vincola l’elettore anche sul plurinominale) gli farebbe attribuire una percentuale decisamente alta rispetto ai resti nazionali. In definitiva la legge ideata per sconfiggere i grillini, in varie parti d’Italia determinerà l’effetto opposto, cioè li avvantaggerà; sono state studiate ipotesi numeriche per combattere quelli che sull’algoritmo hanno fondato le proprie fortune. Evito di commentare l’illogicità dell’operazione politica solo perché siamo già in campagna elettorale. Tornando al Molise, come reagiranno eventualmente Frattura e i suoi rispetto ad un dato elettorale del genere? Si potrebbe immaginare un gesto alla Tafazzi; ma non c’è certezza che la mitica trasmissione ‘Mai dire tv’ abbia lasciato traccia nella memoria dei nostri governanti.

Stefano Manocchio

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