Ricevaimo e pubblichiamo
La privatizzazione dell’energia consente da sempre ai capitalisti di speculare sui prezzi, ciò che ha portato anche al caro bollette socialmente insostenibile di questi giorni: hanno intascato 40 miliardi di extra in un semestre (dunque 80 nell’anno): l’ennesima grande rapina sociale a danno delle classi popolari anche molisane, già stremate da anni di tagli alle spese sanitarie e sociali, nel mentre i salari scontano bruschi tagli reali da inflazione, per l’assenza della scala mobile.
Rivolgiamo perciò un appello a tutta la sinistra sociale e sindacale molisana, per organizzare anche dal Molise una grande mobilitazione popolare, per unire tutte le iniziative più o meno spontanee che stanno sorgendo, per trasformare il rifiuto individuale di pagare le bollette arbitrariamente gonfiate in un rifiuto di massa, ma legando a questa battaglia immediata e parziale ad una piattaforma anticapitalista, unica in grado di contrastare questa dittatura parassitaria di una minoranza dei capitalisti sulla maggioranza della società:
- blocco immediato delle tariffe di gas luce benzina e beni alimentari;
- requisizione immediata dei 40 miliardi degli extraprofitti delle compagnie energetiche, che vanno nazionalizzate senza indennizzo e poste sotto controllo sociale;
- requisizione degli extraprofitti accumulati dalle banche, dalle assicurazioni, dalle industrie farmaceutica militare, ed alimentare;
- patrimoniale straordinaria del 10% sul 10% più ricco (quattromila grandi patrimoni finanziari sopra il milione di euro) che procurerebbe 400 miliardi.
- sulla scia delle lotte salariali emergenti in Gran Bretagna, in Francia, negli Stati Uniti, con la richiesta di un aumento netto salariale di 300 euro, e la riconquista della scala mobile dei salari.
Richieste “impossibili” ? Si, se si rimane imprigionati nelle folli e ingiuste regole imposte dalla dittatura della minoranza di capitalisti e banchieri, e dall’anarchia del mercato, ma no se si applicano le regole funzionali alle esigenze della maggioranza della società cioè della classe operaia e delle masse popolari e più povere, degli sfruttati.
E l’esperienza dimostra che, come diceva Trotsky, il potere capitalistico solo di fronte alla mobilitazione di massa su piattaforme radicali, avendo paura di perdere tutto inizia a cedere almeno conquiste parziali.
Si tratta anche di aprire una breccia al reale cambiamento ed al governo dei lavoratori: senza tale prospettiva, anche dal Molise, non rimane che la rassegnazione di massa, per continuare a subire ingiustizie e grandi rapine sociale da una minoranza di sfruttatori capitalisti, dai loro governi centrali e locali, dai loro partiti di ogni colore.
PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI – MOLISE