Sono anni che in Molise si annuncia la realizzazione di un Cup unico regionale. Il servizio di prenotazione delle prestazioni sanitarie è attualmente frammentato e sarebbe quanto mai opportuno un accentramento delle sue strategiche funzioni. La prima procedura di gara in tal senso fu avviata, pensate, nel 2016. Ora sembrava finalmente tutto pronto e si sarebbe dovuti partire a pieno regime il primo giugno. Ma non sarà possibile rispettare appieno gli impegni presi. Vediamo perché.
La gara di appalto per il Cup unico è terminata lo scorso 19 novembre, per un importo di circa 7,5 milioni di euro più Iva. Se l’è aggiudicata il Consorzio Nazionale Servizi (Cns), una società cooperativa, che ha ottenuto la possibilità di subappaltare il 40 percento dei servizi. Servizi che riguardano, tra l’altro, la fornitura della piattaforma software, l’hardware, il call center, il front-office e il back-office. Il subappalto dei servizi informatici è stato affidato alla Engineering Ingegneria Informatica Spa, che avrebbe dovuto prelevare l’enorme mole di informazioni sanitarie dal Data Center di Molise Dati.
Nel Capitolato Speciale di Appalto, all’articolo 11, era previsto dunque l’utilizzo del Data Center, l’ambiente informatico gestito dall’azienda in house. Fin qui nulla di strano, si dirà. Se non fosse che già a fine dicembre, con una Deliberazione della Giunta regionale, si era decisa la definitiva dismissione dello stesso Data Center. Si prevedeva, contestualmente, che quei dati migrassero verso un sistema di archiviazione in cloud, ben diverso dunque da un server fisico dedicato.
È la stessa Molise Dati a comunicarlo, in seguito all’aggiudicazione della gara. Ma evidentemente la Engineering se ne accorge solo il 21 maggio scorso quando, in virtù delle sopraggiunte novità (di cinque mesi prima), chiede con una nota ufficiale altri 52 giorni per valutare nuove soluzioni tecniche. Eppure i tempi di realizzazione avevano un peso significativo nel punteggio finale per assicurarsi l’appalto.
Il primo giugno, dunque, il servizio potrebbe partire sì, ma monco. Il nuovo call center potrebbe iniziare a rispondere, ma i suoi operatori dovranno utilizzare ancora l’attuale software. È poi facilmente prevedibile che la proroga richiesta non sarà sufficiente. Secondo alcune indiscrezioni, infatti, i tecnici di Engineering non si sarebbero ancora mai recati presso la sede di Molise Dati per acquisire le opportune informazioni tecniche.
Ma una domanda, ben più seria, mi sorge spontanea: cos’ha fatto in questi mesi il Responsabile Unico del Procedimento, nominato dal Direttore generale Asrem? Se è grave che la società appaltatrice si sia accorta di queste ‘novità’ con cinque mesi di ritardo, è ancor più grave che non se ne fosse accorta Asrem. Il contratto definitivo è stato firmato il primo aprile scorso, è vero, ma la migrazione dei dati verso il cloud è un’operazione che va avanti da diversi mesi e non poteva essere ignorata.
Potrebbe inoltre venire meno la regolarità dell’intera gara, per il mancato rispetto dell’articolo 2 (i tempi di consegna) e per il superamento dell’articolo 11 (che parlava ancora di Data Center). Ora, nell’attesa dell’adeguamento alle nuove condizioni, ci potrebbe essere spazio per eventuali ricorsi. E allora la consegna ai molisani di un Centro Unico di Prenotazione potrebbe slittare, ancora una volta.