Il terremoto che lo scorso 16 agosto ha colpito il Molise ha messo in evidenza, ancora una volta, tutte le debolezze infrastrutturali di una regione che, mai come in questo momento, si trova a pagare lo scotto più drammatico di una viabilità da “terzo mondo”. La Uilposte è vicina alle popolazioni del Basso Molise che vivono giorni drammatici, tra paura e difficoltà, così come è al fianco dei tanti lavoratori che, ogni giorno, devono spostarsi e subire i numerosi disagi, aumentati a dismisura sia dalla chiusura del viadotto del Liscione, sia dall’inagibilità degli edifici che, a Montecilfone e Palata, ospitavano la sede postale e, dove ora, invece, saranno disposte le postazioni mobili. Nella speranza che lo sciame sismico in atto dia una tregua definitiva alla nostra terra e che, dai controlli non emergano criticità, in questi giorni siamo particolarmente vicini ai lavoratori di Poste Italiane della regione.
Tra i tanti disagi dei cittadini anche quelle legate al servizio di recapito, già profondamente mortificato da una riorganizzazione che non ha tenuto conto della specificità del territorio. Punto questo sul quale più volte la Uilposte Molise ha espresso il proprio dissenso. In un clima simile, in un mese di agosto drammatico per l’intero Paese, resta poi aperto l’interrogativo su una privatizzazione dei servizi che, nella maggior parte dei casi, pesa sulle spalle di lavoratori e contribuenti.
“In uno stato di diritto abdicare ai privati – il commento del segretario regionale Uilposte Molise, Aniello Pascarelli – non può e non deve significare concedere a questi ultimi di porre al centro del proprio operato il profitto. Non ci stancheremo mai di ripetere come, il dovere resti sempre ed esclusivamente quello di rendersi garante della qualità del servizio. Assunto questo, valido in ogni ambito e – conclude Pascarelli – sul quale lo Stato è chiamato a essere garante e vigile”.
Aniello Pascarelli