Oramai i terremoti, sono un ricordo lontano, sì per gli italiani, già, il giorno prima è un ricordo lontano. Le scuole sicure, e la salvaguardia dell’incolumità dei nostri bambini e giovani non deve essere un ricordo lontano, ma un futuro da fare. Alacremente e speditamente.
Quanto allegato alla presente, è la lettera con le richieste di emendamenti trasmessa qualche mese fa ai Sigg. Senatori ed Onorevoli della Repubblica, con la quale si intendeva far approvare norme certe ed essenziali sul tema “Scuole Sicure”. Cosa che non è avvenuta, come è noto, per la chiusura della legislazione e per i soliti, atavici, ritardi burocratici.
Quindi ad oggi diffondiamo la nota presente, quale monito alla nuova, ennesima, campagna elettorale, chiedendo a tutte le forze politiche, ed a qualunque essa si porti al Governo Regionale e/o Nazionale di farsene ragione di esistenza e sussistenza politica.
Vi sorveglieremo, e non vi lasceremo fare campagne illusorie.
Infatti, oggi è di moda, basta accendere la tv o leggere un qualunque giornale/quotidiano e leggere di promesse, di futuri finanziamenti e di soldi disponibili sulle scuole. Promesse, sì, perché le votazioni sono vicine, e si cerca il consenso e l’attenzione, promettendo i soliti, mari e monti.
Ci auguriamo, come Comitato Scuole Sicure Campobasso e come Comitato Scuole Sicure Isernia, ma, e soprattutto, come Comitato Nazionale Scuole Sicure – CNSS – che chiunque entrerà in Parlamento a rappresentarci sia in seno al nuovo Governo che come nei banchi dell’opposizione, porti sui quei tavoli decisionali, e che contano, una normativa certa e chiara sulle scuole, sulla loro sicurezza sia nei piani di emergenza che nei connotati edili, legando a queste le certezze di responsabilità legali.
Sognamo poli scolastici innovativi sicuri, auto sostenibili ed ecosostenibili in tutto e su tutto il territorio nazionale.
Questo lo chiedono i nostri bambini, i nostri figli, questo lo vogliamo, noi genitori, insegnanti, personale non docente e comunità intera.
Il costituendo Comitato Nazionale Scuole Sicure, nato dalla volontà iniziale di genitori presenti nelle regioni di: Abruzzo, Marche, Molise, Lazio, Emilia Romagna e Umbria. Il neo nato comitato ha interessato il Garante per l’Infanzia, Save the Children Italia Onlus ed il Parlamento Europeo con una lettera con la quale viene denunciata la grave situazione delle scuole che si è venuta a creare per mancata prevenzione.
LA LETTERA
Diritto alla Salute e diritto allo Studio lesi nelle zone terremotate del Centro Italia
Quello che sta avvenendo in centro Italia è qualcosa di poco noto e difficile da raccontare. Quello che succede in Italia è una inesorabile storia di mancata prevenzione, poca lungimiranza e completa assenza di tutela dei minori e dei fanciulli. Sì, l’Italia dell’Appennino, fragile lo è sempre stata. E dopo ogni evento tellurico importante e dopo tante morti, si è ricostruito. Si sono emanate leggi terremoto. Si sono fatte ordinanze. Ogni singola volta, lo sguardo delle istituzioni, algido e distante si rivolgeva alla tutela e alla salvaguardia di chi non ha voce, di chi non ha altro che bisogno di una vita serena: i giovani, i fanciulli i bimbi. Infatti, tutte queste leggi e la macchina lenta della burocrazia raccontavano, indicavano e soprattutto ordinavano che il primo sguardo, i primi interventi e la più attenta analisi, andasse posta agli istituti sensibili quali le scuole. Sì, dentro le scuole in Italia sono morti troppi nostri pezzi di futuro. Dentro le scuole non sicure, non a norma, nonostante insistenti in territori valutati sismici, sono morti bambini, ragazzi e studenti. Ora qui, in centro Italia siamo al paradosso, siamo arrivati al completo ottundimento della macchina burocratica e politica. I bambini devono andare a scuola, è un loro diritto e un loro dovere. Ma sono costretti ad andare a scuola in strutture non sicure, non valutate nella vulnerabilità sismica e completamente abbandonati al rimpallo di responsabilità e alla scusa, che mai può essere più importante dell’incolumità di giovani vite, della mancanza di soldi per intervenire. A scrivere questo appello accorato e deciso, siamo noi genitori, lasciati inascoltati a struggerci le prime cinque ore del mattino, con la speranza che la terra non tremi, a continuare a pregare affinché i terremoti se devono continuare a tartassarci, lo facciano nelle domeniche o di notte. Non vogliamo delegare la vita dei nostri figli al pressapochismo. Non vogliamo sentirci dire “state sicuri”, senza nessun dato ad avvalorare queste continue esortazioni. Sì, perché i nostri figli di notte sognano la terra che trema e spesso svegliati dagli incubi, ci chiedono di rimanere a casa. I nostri figli, passano la loro vita scolastica, in plessi non sicuri e difficilmente evacuabili, oppure in strutture provvisorie ed adattate al momento. Tutto questo, come non inserirlo nel contesto di sottrazione di diritti sacrosanti e intoccabili dell’infanzia e fanciullezza?
Allora, siccome nessuno ci risponde e il nostro obbligo rimane quello di portare i figli in edifici pericolosissimi, vorremmo che qualcuno che abbia a cuore il futuro di questa terra dilaniata, rivolgesse un ordine perentorio a chi si sottrae da troppo tempo alle proprie responsabilità. Siamo stanchi di piangere davanti alle macerie. Siamo stanchi di sentir gestire le emergenze. I nostri figli hanno il diritto alla prevenzione. Niente di difficile o di utopico. È il 2018. Abbiamo tutti gli strumenti affinché questo accada.
LE RICHIESTE
La tutela dei nostri figli, del loro diritto allo studio e alla salute va ribadito oggi stravolgendo il concetto di recupero o di adeguamento, sì, i ragazzi in zone sismiche devono stare in strutture antisismiche davvero (le costruzioni giapponesi, e non solo, ne sono la prova) e la tutela deve essere ribadita nel controllo totale della messa in atto della costruzioni di questi nuovi e innovativi edifici, autosufficienti ed eco-sostenibili, non il mero e solo cemento armato, il controllo nelle gare d’appalto, nell’uso dei materiali, nella previa microzonazione per la scelta del terreno in cui insistere.
I nostri fanciulli, i nostri ragazzi, i nostri bambini vanno tutelati utilizzando la meritocrazia, l’eccellenza e l’amore.
Per quanto detto, in Italia ed in Molise, si è ricordato il quindicesimo anno dall’evento sismico di San Giuliano di Puglia (CB), per questo, e non solo, chiediamo al futuro Governo (regionale e nazionale) precise e puntuali azioni di responsabilità oggettiva, basta protezione e salvaguardia per chi Ente o Istituzione non mette in atto azioni immediate per la protezione e la tutela delle giovani vite umane e di tutte le figure presenti nella scuola, dall’Ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri n.3274/2003 e successive, poco o nulla è stato fatto, contro quegli Enti ritardatari e che non hanno adempiuto correttamente per una sostanziale distrazione, di recente la Procura di Campobasso ha annunciato la possibile archiviazione di una indagine sugli edifici scolastici. Inchiesta, chiesta a gran voce da genitori preoccupati attenti ed attivi, che avevano riscontrato criticità importanti, la Procura, pur attestando quanto denunciato, dichiara che secondo il principio “nullum crimen sine praevia lege poenali scripta et stricta”, non potrà agire non configurandosi provvedimenti penali. Se dovesse passare questo concetto, riteniamo che nulla potrà essere più contestato agli Enti o istituzione, che pur inadempienti rispetto alle nuove disposizioni tecniche, nuove norme, non risulterebbero più responsabili.
Non possiamo sopportare che per la inettitudine e la poca attenzione e la mancanza totale di lungimiranza di Sindaci ed Amministrazioni Comunali, provinciali o simili, gli unici a rimetterci siano alunni, insegnanti e tutte le maestranze della scuola in ogni ordine e grado, ed a maggior ragione, chi è, negli anni della scuola dell’obbligo.
È inaccettabile per uno Stato civile che ordina ai propri concittadini di mandare i propri figli a scuola, scuola che al 70/80% NON RISULTANO SICURE.
Chiediamo ancora, dove siano state commissionati studi di vulnerabilità dall’Ente o Istituzione proprietaria questi vengano nell’immediatezza pubblicati e dove le risultanze siano per l’imminente abbattimento e/o adeguamento e che dove le risultanze siano al di sotto dello 0,60, gli edifici scolastici, vengano immediatamente dichiarati inagibili e chiusi; così, parimenti per quelli risultanti con livelli sopra lo 0,60.
Insomma, che gli interventi di adeguamento, si rendano validi ed opportuni solo dove venga riscontrato un valore di vulnerabilità superiore allo 0,80, portandoli così, efficientandole ed adeguandole sismicamente investendo minime risorse e spese, al livello di norma pari ad 1.
Oltremodo, è necessario esplicitare che la vulnerabilità sismica non può avere meno valore della scheda Aedes. Se un edificio è sotto al valore 0,3 non può essere considerato agibile perché la scheda AEDES indica che non ci sono criticità visive. Il fatto di essere sotto allo 0,3 implica che il rischio alla vita è molto alto e l’edificio va abbattuto perché un adeguamento sismico vorrebbe dire smembrarlo e non avere mai un grado di sicurezza ottimale perché in principio è costruito male.
Inoltre, che si costituisca l’accesso diretto alle documentazioni relative agli edifici sensibili in particolare Scuole, Istituti e/o sedi Universitarie; che questo avvenga con il semplice accesso in un sito da dove si possa consultare
sistematicamente e senza particolari procedure le Carte di Identità degli stabili ospitanti scuole; che dove si accertino conclamati ritardi e/o inadempienze dei singoli Enti e/o della loro amministrazione, il singolo cittadino e/o comitati genitori possano richiedere le dimissioni dei referenti (Sindaco, Assessore o dell’intera Giunta Comunale) e che la stessa venga Commissariata dal Prefetto.
Che si inizi a dare le esatte responsabilità a chi non si adopera alle soluzioni legate alle strutture ed agli edifici sensibili, e che non si usi, come spesso è accaduto in Italia, dello scarico delle responsabilità.
Non abbiamo più tempo per non agire. E in ultimo, ma non ultimo, che si inizi nell’ascoltare i genitori, i comitati e le associazioni nate per la tutela e l’esatta informazione sulle applicazioni delle norme e delle leggi sulle Scuole Sicure, e che “questi” non vengano più visti come un “problema” ma come una risorsa per e dello Stato e dello stesso Governo.
Inoltre, che inizi, realmente e sostanzialmente, non la solita propaganda, un progetto condiviso e lungimirante sulla Scuola, che resta la base sostanziale per il proseguimento di un percorso virtuoso e per un Governo funzionale e futuro.
Ricordandosi che abitare la Terra è un percorso umano breve da vivere, condividere, e lasciarla senza che la si danneggi e la si offenda, ma con l’obbligo di renderla migliore per i nostri figli e nipoti.
Il costituendo COMITATO NAZIONALE SCUOLE SICURE ITALIA.