«La sentenza del Tar Molise sul ricorso per l’annullamento del Pos 2019/2021, fa il paio con l’istanza, accolta nel maggio scorso dal Consiglio di Stato, con cui il Comune di Campobasso e il Comitato pro Cardarelli – che ricordo hanno impugnato il Programma Operativo sanitario 2019-2021 – chiedevano di ordinare al Commissario ad Acta alla Sanità di produrre una relazione dettagliata sui criteri utilizzati per redigere il Piano. Come sottolineammo sin da subito, il Pos 2019/2021 conteneva numerose lacune le cui ripercussioni rischiano di produrre effetti sulla salute e la sicurezza della collettività, basti avere presente ciò che scrisse in merito il Consiglio di Stato quando evidenziò nel Piano l’assenza di misure per contrastare il verificarsi di fenomeni potenzialmente letali, quali l’ictus emorragico».A esprimere le sue considerazioni sulla tanto attesa sentenza del Tar Molise è il Consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle Roberto Gravina che nel 2021, da Sindaco della città capoluogo di regione, decise di intraprendere insieme al Comitato pro Cardarelli la strada giurisdizionale per chiedere l’annullamento del Programma operativo sanitario (Pos) 2019-2021 adottato dall’allora Commissario ad acta per la sanità e presidente della Regione, Donato Toma.
«Oggi, nelle pieghe di questa sentenza del Tar Molise troviamo certificato come, negli anni, il ruolo e la funzione del servizio sanitario pubblico sia stato progressivamente svilito, con la chiusura di alcuni reparti e nello specifico con la chiusura di quello di neurochirurgia, rendendo impossibile il soddisfacimento dei Livelli essenziali di assistenza (LEA) in ordine, soprattutto, ai politraumi che hanno così richiesto accordi fuori regione.
Inoltre, nella sentenza viene rilevato come, rispetto a quello che era scritto nel Pos precedente, nel Pos impugnato e ora dichiarato in parte illegittimo dal Tar e quindi di fatto decaduto, su Neuromed non esista un protocollo d’intesa che specifichi e rafforzi le garanzie per i cittadini di poter ricevere cure specifiche per quanto riguarda le esigenze di tipo neurochirurgico.
Le nostre preoccupazioni sulla fragilità estrema della rete dell’emergenza urgenza e su quella per le malattie tempo dipendenti e i politraumi non erano campate in aria, così come pure quelle sulla necessità di analizzare i fabbisogni. La nostra scelta di impugnare il Pos ha portato come frutto importante questa sentenza del Tar che individua, infatti, alcuni punti fermi di cui si deve tener conto in futuro e, se non erro, le affermazioni dei Commissari alla presentazione del nuovo Pos vanno in questa direzione, sicuramente per quanto riguarda il protocollo d’intesa con Neuromed.
Da rimarcare poi, come il Tar stigmatizza la questione della mancata specificazione degli elisoccorsi presenti sul territorio. Visto il quadro generale è ribadita la forte necessità da noi espressa in più occasioni di consentire un collegamento rapido con le strutture individuate nella rete dell’emergenza urgenza, fondamentale in questo deve essere la piattaforma di elisoccorso del Cardarelli che, finalmente, sembra sia prossima all’apertura».