Anticipo, per dissipare ogni dubbio e confermare il mio comportamento leale e lineare, – afferma la consigliera regionale Aida Romagnuolo – che martedì prossimo 22 ottobre sarò anche in questa circostanza davanti al Consiglio regionale di via IV Novembre a Campobasso, al fianco di Emilio Izzo e dei cittadini di Isernia che lottano per non far chiudere senologia a Isernia. Il mio, non sarà mai un atteggiamento strumentale, ma solo umano, da cittadina comune quale sono e quindi, sia Izzo che i cittadini potranno sempre contare su di me.
Il problema del reparto di senologia, non può passare inosservato soprattutto da parte di chi come i consiglieri regionali, sanno bene che le nomine alla direzione dell’Asrem sono nomine politiche, cioè scaturiscono dalla volontà politica di chi in questo momento ha lo scettro del comando. E, chi comanda oggi alla Regione lo sanno tutti. Dagli ultimi avvenimenti sul reparto di senologia di Isernia, sembra che tra l’Asrem e la direzione della sanità alla Regione Molise si continui a praticare il gioco delle tre carte e, non comprendono, che l’attuale indifferenza dei cittadini presto potrebbe diventare ribellione. Con questo, voglio dire che se Lucchetti, direttore sanitario dell’Asrem, nominato in base ad una precisa volontà politica continua imperterrito ad applicare la legge del taglialegna e continua ad eliminare interi servizi in quel poco che resta negli ospedali molisani, ebbene, allora anticipo fin da adesso che in Consiglio regionale terrò un atteggiamento ancora più duro a difesa dei cittadini e del territorio molisano.
E il mio rammarico – continua la consigliera – è ancora più grande, se penso che nella sola provincia di Isernia ci sono ben otto tra consiglieri e assessori regionali che dovrebbero fare le barricate e bloccare i lavori del Consiglio regionale e, altrettanto, dovrebbero fare il consiglio provinciale di Isernia, il Consiglio comunale di Isernia e tutti gli altri sindaci della provincia Pentra. Anzi, non solo gli isernini, ma dovrebbero essere tutti i cittadini e tutti gli amministratori molisani a protestare, perché ogni volta che si chiude un reparto in uno dei qualsiasi ospedali nel Molise, è una sconfitta per tutto il Molise e per tutti i molisani. Lo stesso vale per ginecologia a Termoli. La logica dei campanili condanna a morte tutto il Molise.Area degli allegati