Martedì 7 novembre il Consiglio regionale della Regione Molise discuterà la mozione di sfiducia al Presidente della Giunta.
La questione sollevata è nota e riguarda la credibilità di un Presidente che ha rivolto accuse pesantissime ad un magistrato della Repubblica che indagava sul suo conto, accusandolo di tentata estorsione, per poi essere clamorosamente sconfessato dal Tribunale di Bari e a sua volta inquisito per calunnia.
La tentata estorsione, asserita dal Presidente, sarebbe consistita nella minaccia del magistrato di utilizzare la propria inchiesta a danno dello stesso Frattura se questi non avesse finanziato un’emittente televisiva;
Della vicenda che per molti mesi ha tenuto banco nell’informazione cosa rimane?
Rimane un magistrato a cui la sentenza di Bari restituisce l’onore e un Presidente di Regione oramai fortemente minato nella sua credibilità; rimane il danno di immagine cui la temeraria iniziativa giudiziaria del Presidente Frattura ha esposto lo stesso Governo nazionale e regionale, coinvolto, nella costituzione di parte civile contro il presunto magistrato infedele.
Rimane il fatto che, nel frattempo, quel magistrato non ha più potuto condurre la sua inchiesta sull’utilizzo delle risorse europee concesse alla Società Biocom, dell’amministratore di fatto e di diritto Paolo di Laura Frattura, per la realizzazione di un impianto produttivo mai realizzato.
Rimane una somma certa ed esigibile che la Società Biocom dell’ex amministratore Frattura aveva ricevuto per la realizzazione dell’opera (mai avvenuta) e che deve restituire, come ha sancito da ultimo una sentenza del Consiglio di Stato (Sezione Quinta, n. 4310/2017).
Saranno i giudici a decidere se c’è stata calunnia e quali ne siano state le motivazioni ma la difesa della politica impone, specie in tempi di antipolitica, un arretramento della soglia di difesa della pubblica fede.
Tali vicende, purtroppo, non sono un incidente di percorso ma si aggiungono ad una lunga serie di comportamenti che hanno minato gravemente l’affidabilità politica del Presidente Frattura e ne rendono la posizione indifendibile.
Oltretutto, i suoi ricorrenti conflitti di interesse, e la sua incapacità di porsi in sintonia col popolo molisano hanno prodotto un diffuso sentimento di rigetto nei confronti di tutto il PD, così immeritatamente rappresentato: non è un caso che il Presidente Frattura è in coda nell’indice di gradimento dei Presidenti di Regione.
Per queste ragioni, cari Matteo Renzi e Andrea Orlando, voterò la sfiducia al Presidente Frattura, sicuro di riconnettere la rappresentanza PD in Consiglio regionale con i sentimenti dei molisani.
Capogruppo del Partito Democratico (ex Assessore allo Sviluppo Economico – Regione Molise) Massimiliano Scarabeo