Le differenze politiche, stavolta, non sono state da ostacolo in Consiglio regionale che all’unanimità ha deciso di votare a favore della mozione sulla sanità pubblica firmata da me, Aida Romagnuolo, Salvatore Micone e Gianluca Cefaratti.
Una decisione di buon senso che impegna il presidente della Regione, il presidente del Consiglio regionale e l delegazione parlamentare a chiedere al governo di adottare un Decreto Molise che preveda:
1. L’azzeramento del disavanzo e del debito che paralizza la sanità molisana impossibilitata a fornire servizi essenziali di assistenza alla cittadinanza. Non solo Lep ma anche Lea. Adeguamento del trasferimento del FSN da ripartire anche ai sensi dell’art 9 comma 3 legge 42/2009 in attesa di definire i costi standard nazionali della spesa sanitaria.
2. Immediata deroga per l’organizzazione della rete dell’emergenza con un DEA di II Livello all’ospedale Cardarelli di Campobasso e di I Livello a Isernia e Termoli;
3. Immediata deroga per il reperimento e la contrattualizzazione di personale sanitario anche attraverso uno specifico supporto finanziario;
4. Che assegni piena attuazione, per l’applicazione dei suddetti punti, al presidente della Giunta e al Consiglio regionale attraverso l’approvazione di uno specifico Piano programmatico.
Richiesta di aiuto che il governo ha già soddisfatto per altri enti. Basti pensare all’intervento per il risanamento del debito di Roma Capitale che ammontava a 12 miliardi di euro e a Napoli città metropolitana chiede allo Stato di intervenire per il risanamento dei suoi 5 miliardi.
Un commissariamento della sanità molisana che va avanti da 12 anni è la testimonianza che il disavanzo della sanità è un disavanzo strutturale in quanto il Molise, non realizza una economia di scala e non ha mezzi propri per poter integrare la spesa necessaria. Ne deriva che i tagli imposti dai tavoli tecnici, e accettati dai vari commissari ad acta nel corso degli anni, non hanno prodotto l’effetto ipotizzato. Cioè il fenomeno di riduzione dei costi non ha aumentato l’efficienza sanitaria sul territorio regionale ma hanno contribuito ad aumentare e produrre nuovi e continui disservizi aumentando il disavanzo anche attraverso il ricorso alla mobilità passiva.
La situazione in cui versano gli ospedali pubblici e l’intera rete dell’emergenza in Molise richiede dunque interventi straordinari e l’aiuto dello Stato italiano anche in virtù della salvaguardia dei Lea.
Oggi il Consiglio regionale si è pronunciato chiedendo a gran voce quell’aiuto necessario a salvare vite umane. Ed è il primo passo di un cammino su cui ora non si deve abbassare l’attenzione se vogliamo uscire dal baratro.
Michele Iorio