Se azzeriamo il rumore di fondo di quanto detto e scritto negli ultimi sei mesi sulla Sanità molisana e ci soffermiamo ad analizzare i fatti, ecco che viene fuori un palese caso di schizofrenia del sistema dove, l’azienda sanitaria locale che poteva e doveva essere l’ultimo baluardo per difendere i diritti e la sanità della nostra regione, viene lasciata in balia del suo destino proprio mentre siamo in dirittura d’arrivo per l’approvazione del nuovo P.O.S.
Ma procediamo con ordine:
La nomina del commissario della Asrem Gennaro Sosto scade il 30 aprile 2019;
Al termine non si avvia una procedura per individuare un nuovo commissario ma si fa una proroga, per due anni e cioè fino a 2 maggio 2021, allo stesso Sosto;
Dopo la proroga, ed esattamente a luglio 2019, viene fatto un Avviso pubblico per la selezione del Direttore Generale;
Il 1 agosto 2019 viene pubblicato l’Avviso;
Il 16 agosto il commissario Sosto si dimette per andare a ricoprire un altro incarico con decorrenza 1 settembre 2019;
Dal 1 settembre decorrono i 60 giorni per la sostituzione del suo ruolo, ovvero entro il 30 ottobre 2019;
In questa fase emerge la totale inerzia della Regione, viene infatti nominata solo la Commissione che ha il compito di valutare i vari curricula, compito che ad oggi (6 novembre 2019) non è stato ancora portato a termine dalla stessa Commissione;
Il 29 ottobre 2019 viene deliberata la nomina a commissario di Gennaro Sosto il quale rinuncia per incompatibilità facilmente evincibile già al momento della nomina;
In data 31 ottobre 2019 viene fatta una nuova delibera, la 425, con la quale si nomina la dott.ssa Scarfato.
Tutto finito? Tutt’altro! Siamo solo all’inizio della disavventura, perché se è vero che vi sono legittimi dubbi sulla competenza della Giunta a nominare il commissario dell’Asrem (in questo senso l’art. 3 del decreto Calabria, applicabile a tutte le Regioni in piano di rientro, affiderebbe detta competenza ai commissari alla Sanità) di certo, con l’attribuzione di ogni competenza al neo nominato commissario della nostra azienda sanitaria, di fatto si smantella la stessa privandola della struttura tecnico/amministrativa che può e deve difendere la Sanità locale.
Ricordiamo, inoltre che tutto ciò accade mentre i concorsi sono fermi. Come possiamo avere fiducia in una struttura che non nomina da agosto il membro di competenza in seno alle Commissioni d’esame per i concorsi dei dirigenti medici?
Quali speranze si stanno dando ad Agnone che tra pochi giorni sarà senza medico se la Regione non nomina il membro di Commissione?
Quello a cui stiamo assistendo è semplicemente l’ennesima nomina fatta da Toma per ’strutturare’ e protrarre la sua inerzia. Perché lo fa?
Se per incapacità allora è il caso che si dimetta perché la nostra Sanità non può più attendere. (PD Molise)
Sanità/ Pd Molise: un caso di schizzofrenia
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