Da sempre per il MoVimento 5 Stelle la priorità dell’azione amministrativa deve essere rivolta ad alcuni importanti obiettivi: potenziamento delle infrastrutture fisiche e digitali, miglioramento del sistema dei trasporti via terra, via ferrovia e via mare, valorizzazione del territorio e delle produzioni agricole, tutela ambientale, riequilibrio del rapporto tra sanità pubblica e sanità privata nel rispetto dei budget assegnati e delle professionalità esistenti.
Ebbene, a proposito di salute pubblica, la crisi emergenziale in cui siamo tutti coinvolti dimostra quanto sia attuale il disegno strategico-organizzativo della sanità molisana che abbiamo più volte illustrato ufficialmente in tutte le sedi istituzionali e anche in Consiglio regionale.
Il settore sanitario in Molise è commissariato da molti anni e, nonostante ciò, il Molise ha accumulato debiti su debiti, senza mai poter essere nelle condizioni pratiche di uscire dal Piano di rientro.
Non voglio entrare nei dettagli del disastro economico-finanziario, in parte ereditato ma al quale in questa XII legislatura non è mai stata contrapposta una decisa azione di risanamento. Tuttavia sono fiducioso del fatto che molte pendenze saranno oggetto di attenzione da parte della Corte dei Conti e voglio sperare non della magistratura penale. E resto dell’idea che si debba svolgere un approfondimento tecnico sulla possibilità, da parte del governo, di adottare un apposito ‘Decreto Molise’ per il definitivo appianamento dei debiti pregressi.
Quello che abbiamo suggerito al Governo regionale, ai vertici Asrem e ai Commissari ad acta è un modello organizzativo concentrato su un ospedale principale a Campobasso (hub), due di supporto a Isernia e Termoli (spoke) con tre presidi territoriali ad Agnone a Larino e Venafro, quindi con i servizi minimi necessari in grado da un lato di assorbire la mobilità passiva e dall’altro di valorizzare la particolare orografia territoriale anche attraverso gli appositi accordi di confine con le Regioni vicine, attualmente in fase di studio, assicurando al contempo l’assistenza e la tutela della salute di tutti i cittadini delle specifiche aree territoriali.
In questo nuovo scenario, all’interno del quale si apprezzerà da subito l’efficienza del sistema pubblico e la sua redditività, una particolare attenzione deve essere riservata alle eccellenze delle prestazioni che gli Istituti privati presenti in Molise continueranno ad offrire secondo le convenzioni e i limiti previsti nelle specifiche convenzioni stipulate; istituti che potranno anche sviluppare ulteriori attività stipulando intese direttamente con le regioni da cui provengono pazienti bisognosi di cure ad alta specializzazione.
Ad ogni modo è importante che le richieste, le sottoscrizioni e le raccolte firme, i convegni e le manifestazioni dei Comitati civici di ogni parte della regione, dei sindaci, delle singole associazioni, dei colleghi consiglieri regionali e comunali, di tutti i cittadini preoccupati per il sistema sanitario regionale, ci aiutino a migliorare le prestazioni del Servizio sanitario regionale. Anche queste persone chiedono il potenziamento degli ospedali pubblici principali e il ripristino dei servizi presso i presidi territoriali di Agnone, Larino e Venafro.
Tornando alla cronaca attuale: mi auguro che il neo Commissario per l’emergenza sanitaria, Domenico Arcuri, d’intesa con la Protezione Civile riesca a velocizzare l’iter e superare le criticità che riguardano la fornitura di DPI, mascherine, tamponi, guanti e posti letto attrezzati per la terapia intensiva, ma anche a superare le difficoltà legate al reperimento di medici e infermieri di cui il settore pubblico, specie in Molise, è carente.
Insieme al Commissario ad acta per la Sanità, poi, lo stesso Domenico Arcuri, che mi auguro vorrà verificare di persona le strutture edilizie e le potenzialità dei presidi ospedalieri specie di Agnone, Larino e Venafro, potrà certamente contribuire a definire i contenuti del nuovo Piano operativo sanitario per dotare la Regione Molise in tempi brevi di uno strumento di programmazione sanitaria efficace e sostenibile.
Concentriamoci subito, quindi, sull’affrontare nel migliore dei modi l’emergenza tenendo presente che le nostre strutture ospedaliere, sia pubbliche sia private, debitamente attrezzate anche con le nuove tecnologie, possono vantare personale medico, infermieristico, sanitario e ausiliario di qualità che bisogna integrare, motivare e ringraziare per il grande lavoro e la grande abnegazione che stanno dimostrando in queste settimane di rara difficoltà.
In questi momenti, come in politica, non servono protagonismi ma servono ascolto, lucidità, condivisione e chiarezza sugli obiettivi che si desidera raggiungere nell’interesse di tutta la comunità rappresentata e del benessere collettivo.
Le ultime disposizioni del Presidente del Consiglio dei Ministri chiedono un sacrificio a tutti noi, ma ora più che mai è fondamentale collaborare, rispettare le norme e restare in casa. Come ha detto lo stesso premier Giuseppe Conte, “rimaniamo più distanti oggi per abbracciarci domani, fermiamoci oggi per correre più veloci domani”.
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