La Corte Costituzionale fa giustizia in Molise e dichiara non legittimo il comma 569 dell’art. 1 della Legge n. 190 del 2014 (Legge di stabilità 2015) che prevedeva l’incompatibilità tra la carica di Presidente della Regione e quello di Commissario ad acta per la sanità.
Il ricorso, presentato dal Presidente Donato Toma e dal collega campano Vincenzo De Luca, mette fine ad una diatriba che il Movimento 5 Stelle aveva innescato con la forte volontà politica di inserire l’incompatibilità tra le due figure in una Legge dello Stato.
Il fatto stesso che tecnici inviati da Roma potessero gestire il complesso sistema sanitario molisano, non conoscendo nulla del territorio e delle problematiche che la nostra piccola Regione vive quotidianamente, la dice lunga sulle capacità politiche di chi si erige a paladino del popolo e poi si scontra con l’incapacità di far funzionare la Sanità in Molise.
La bozza del nuovo POS 2019-2021 che è circolata in questi giorni, è il risultato di una norma scellerata che ha impedito, a chi vive in Molise ed è stato eletto dai Cittadini molisani per rappresentarli, di poterla redigere.
Ora torni tutto nelle competenze del nostro Presidente della Regione, al quale i molisani hanno dato fiducia nel 2018.
I Commissari “esterni”, non pagano i loro errori, quelli democraticamente eletti dal popolo sì, ed è questa la differenza!
Nicola Eugenio Romagnuolo