“La forza delle nostre terre molisane è rappresentata dalle nostre radici. E anche nella sanità regionale pubblica dobbiamo ringraziare loro: i medici, gli infermieri, gli OSS e tutto il personale sanitario del Molise che giorno dopo giorno ci permette di essere curati, senza doverci allontanare dalle nostre città. Sono persone come noi, con le stesse nostre esigenze, che hanno deciso di vivere e lavorare in una terra a cui sono legati, per nascita o per legami affettivi. Ci aiutano e ci curano con i mezzi che la sanità regionale mette loro a disposizione, che a volte sono antiquati, non all’avanguardia. Assistono tutti indistintamente senza distinzioni di ceto o religione: lo hanno giurato. Picchiati, insultati, sottopagati e stressati continuano a stare al nostro fianco non solo nei pronto soccorso del Molise ma anche nei reparti di degenza, nelle sale operatorie, nelle terapie intensive, nelle radiologie di tutti i centri ASREM. Non è colpa dei medici o del personale sanitario delle strutture pubbliche se a volte non si ha un letto in pronto soccorso o se, purtroppo, le attese sono lunghe. Loro lavorano incessantemente, facendo fede ogni giorno al giuramento prestato il giorno dell’esame per l’abilitazione al servizio. E’ bene ricordarlo: i nostri medici ed i nostri operatori sono i meno pagati d’Italia, oltre che d’Europa, subiscono una pressione fiscale più alta rispetto alle altre le regioni italiane eppure rimangono orgogliosamente in ASREM. Allora, rispettiamo e valorizziamo i nostri operatori” dichiara in una nota Giovanni Colacci, segretario regione della UGL Salute Molise.
Sanità Molise/Colacci (Ugl Salute): Rispetto e valorizzazione è ciò che meritano i nostri operatori
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