Sanità Molise, Colacci (UGL): “Organici carenti. No a soluzioni tampone, si a stabilizzazione di tutti i precari”

La sanità del Molise fa i conti con la cronica carenza di personale. “C’è urgente bisogno di aumentare il numero di operatori sanitari per garantire ai cittadini un’assistenza adeguata” dichiara Giovanni Colacci, segretario della UGL Salute Campobasso.

“Oggi l’ASREM pur avendo la possibilità di migliorare lo stato delle cose stabilizzando tutto il personale precario OSS, infermieri, Medici, Tecnici, Ostetriche e Amministrativi, per poter così garantire a tutta la popolazione il diritto alle cure e alla salute, cosa fa? Indice un bando per la stabilizzazione di 58 infermieri e nessun’ altra figura perché, anche se esiste un bando per la stabilizzazione dei tecnici di radiologia, nessuno di quelli in servizio in ASREM, in questo momento, ha i requisiti richiesti e cioè 36 mesi di servizio presso un ente pubblico”.

Colacci prosegue: “Gli ospedali molisani hanno bisogno di professionisti formati, la stabilizzazione di queste figure reinserite nei reparti dove hanno prestato servizio sarebbe una mossa intelligente non dovendo inserire figure con minore esperienza e che andrebbero istruite con dispendio di risorse e di tempo. L’ASREM invece di stabilizzare tutti, ha bandito un nuovo avviso a tempo determinato per queste figure professionali, a conferma che gli organici restano comunque carenti. Si cerca di tamponare la falla con doppi turni e orari massacranti utilizzando operatori che per non perdere il posto di lavoro si sacrificano per il bene comune, aumentando il rischio di errore dovuto ai lunghi turni a cui sono costretti a sottostare.

Un altro argomento che ci sta particolarmente a cuore è quello della mensa aziendale, in funzione fino a poco prima della pandemia da Covid 19. Gli ultimi avvenimenti, con il ritrovamento di uno scarafaggio all’interno di un pasto consegnato ad una paziente all’interno dell’ospedale Cardarelli, ci obbligano a chiedere spiegazioni alla struttura commissariale sul motivo per il quale non ci sia più il servizio mensa per i dipendenti e non vengano consegnati i buoni pasto ledendo così un diritto dei lavoratori.  

Se nei prossimi giorni non vedremo un impegno concreto sia della politica che dell’azienda sanitaria regionale, saremo pronti a mettere in campo tutte le nostre forze per far sì che i diritti dei lavoratori della sanità vengano rispettati in una regione che sembra aver dimenticato dove sia il giusto”.

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