“La sanità del Molise soffre per gli organici carenti. Crediamo si possa risolvere il problema approvando il nuovo piano del fabbisogno 2023/2025 in modo da includere tutto il personale in servizio che risulterebbe comunque insufficiente in rapporto al numero annuale di pensionamenti” dichiara il Segretario Regionale della UGL Salute Giovanni Colacci.
“Mancano gli amministrativi in ASREM – prosegue il sindacalista – e molto del personale sanitario in servizio viene ricollocato impropriamente per sopperire allo stato di carenza.
Che fine hanno fatto i concorsi per le posizioni di amministrativo e assistente amministrativo pubblicizzati poco prima delle elezioni?”. Colacci insiste: “Al personale sanitario all’interno degli ospedali pubblici molisani è stato tolto qualsiasi diritto o riconoscimento. È pratica comune far saltare i riposi agli operatori facendoli rientrare in regime di reperibilità piuttosto che in regime di prestazione aggiuntiva così che costino meno. Al Cardarelli di Campobasso il servizio mensa è stato sospeso nel 2020, non ancora ripristinato e non è stata data nessuna spiegazione in merito ai buoni pasto non concessi in sostituzione della mensa aziendale. I cartellini marcatempo del personale sanitario di un reparto dello stesso ospedale sono bloccati non calcolando le eccedenze orarie dei dipendenti. E così fare straordinario significa regalare ore all’azienda. Per questo chiediamo che rimanere del tempo in più sul proprio posto di lavoro, per esigenze di servizio, vada almeno calcolato nella banca ore. Siamo a conoscenza degli sforzi che la giunta Roberti sta facendo per risolvere i problemi sul territorio molisano ma nel percorso verso la salvezza non va dimenticato che la sanità pubblica è stata la sola arma contro il Covid, mentre in molti sospendevano l’assistenza. C’è bisogno di uno sforzo condiviso per salvare la sanità del Molise e restituire ai cittadini la possibilità di accedere alle cure. Salvaguardando sempre diritti e dignità degli operatori” conclude il sindacalista.