Presso il Ministero della Salute si è tenuto un incontro con la Sottosegretaria di Stato alla Salute Sandra Zampa, su richiesta della dirigente nazionale dem Laura Venittelli, per affrontare i problemi della sanità molisana.
E’ stato posto, in primis, il tema del gap tra la sanità pubblica (oggetto sempre di cure dimagranti) e la sanità privata, i cui costi gravano – per quest’ultima – anticipatamente e irragionevolmente sui molisani, anche per le prestazioni a favore dei cittadini di altre regioni.
La panoramica ha riguardato l’intero Molise, con le sue tipicità ed esigenze, con riferimento alle difficoltà che sussistono in un territorio che comprende aree particolarmente disagiate e periferiche – e dove l’assenza di infrastrutture e la dispersione della popolazione non consentono di concentrare i servizi sull’unico centro di Campobasso, Dea di I livello potenziato.
E’ stata affrontata la tematica delle patologie tempo dipendenti e dell’assenza di medici in tutte le strutture ospedaliere regionali.
L’incontro ha affrontato anche la necessità di un risveglio della politica regionale competente che, allo stato, è priva di un indirizzo politico mentre si sta caratterizzando, con gli ultimi atti amministrativi, per l’assenza di scelte strategiche per la tutela di tutti i territori e, in molti casi, per comportamenti omissivi in merito alle azioni amministrative e/o procedurali necessarie per il mantenimento dei servizi.
Tra le tante omissioni si è ricordato il colpevole ritardo nel disbrigo delle procedure concorsuali.
Il focus è stato poi posto sul punto nascita di Termoli che era stato l’oggetto della richiesta di incontro al Sottosegretario Zampa.
Si è evidenziato che il balletto tra il commissario ad acta Angelo Giustini e il governatore Donato Toma è un balletto di sola gestione di potere, avulso dalle problematiche vere che riguardano il territorio ed i servizi sanitari.
Nello specifico del Punto nascita “il balletto” ruota attorno alla discussione accademica tra chi deve richiedere la deroga al ministero per la permanenza del Punto nascita: il governatore Toma? Il commissario Giustini? La gente comune?
Alla Sottosegretaria si è rappresentato che il popolo molisano non è intenzionato a indietreggiare di un solo passo rispetto a quelli che sono i propri diritti e che pertanto si è pronti ad impugnare il nuovo Pos, se non dovesse essere comprensivo dei presidi di salute necessari e a garanzia dei cittadini dell’intera regione e, sul punto nascita di Termoli, se questo non dovesse essere comprensivo di ulteriori medici e strutture di avanguardia per la tutela di puerpere e nascituri, che dovranno continuare a nascere in città con tutte le garanzie di sicurezza garantite in tutte le Regione virtuose del resto d’Italia.
La nostra battaglia prosegue e il 28 novembre saremo nuovamente al Ministero della Salute a Roma.
Avv. Laura Venittelli Dirigente nazionale dem
don Francesco Martino, segretario nazionale CISADEP
Cinzia Ferrante, comitato “Voglio nascere a Termoli”