Sanità/ La CGIL diffida Toma

Le scriventi O. S. Cgil Molise, FP Cgil Molise e FP Cgil Medici e Dirigenti Sanitari attraverso
questa pubblica denuncia intendono inoltrare formale diffida al Commissario alla Sanità della
Regione Molise in merito allo stato di grave crisi in cui versa la Sanità Pubblica nella nostra
Regione.
Pronto soccorso al collasso, reparti accorpati, carenza nelle cure, mancanza di personale, sono solo alcune delle criticità, riguardanti la sanità molisana, su cui ci soffermiamo.
Alcuni esempi: pronto soccorso del Veneziale con grosse carenze di personale, in particolare di
quello medico, turni consecutivi di 12 ore per il personale infermieristico del Cardarelli e del San Timoteo, reparto di emodinamica del San Timoteo operativo solo la mattina per carenza di
personale…
Questa situazione, già di per se drammatica, si aggrava in coincidenza del periodo di legittime ferie estive previsto dai contratti nazionali o anche per malattie del personale sanitario (anche medici e infermieri hanno diritto alle ferie, anche medici e infermieri si ammalano ! ), determinando ulteriori accorpamenti di reparto e, di conseguenza, carenze nelle cure. Se consideriamo anche la recente crescita dei contagi e l’assenza di un efficiente centro COVID dedicato, il rischio è quello di far ripiombare i nostri ospedali nel caos della prima fase della pandemia.
Nei pronto soccorso molisani – interessati da una tardiva e improbabile ricerca di soluzioni e anche per le molteplici criticità legate alla stagione estiva – si adottano procedure che, di fatto, sviliscono la professionalità degli operatori senza risolvere i problemi. Un esempio per tutti l’improponibile ricorso strutturale ai turni aggiuntivi per i medici. La situazione è tale che non si riesce neppure a garantire un’adeguata risposta ai bisogni ordinari dell’utenza.
Vogliamo inoltre denunciare la grave situazione delle liste di attesa che, al pari delle tediose
prolungate giacenze nei Pronto soccorso, sviliscono il nostro servizio sanitario regionale: di fatto viene meno l’esigibilità del diritto costituzionale ad essere curati.
Da ultimo, ma non per ordine di importanza, siamo preoccupati per le dichiarazioni diffuse dalla
dott.ssa Angela Adduce, capo delegazione del M.E.F. e coordinatrice del tavolo di verifica degli
adempimenti dei piani di rientro in sanità, che esprime una sonora bocciatura sul disavanzo
strutturale non coperto.
Neanche la Calabria, con le note disastrose vicende in sanità, condivide con il Molise un dato così allarmante.
Chiediamo al Commissario Regionale di affrontare in tempi celeri il tema del rafforzamento della rete territoriale e della riorganizzazione di quella ospedaliera e di mettere in atto tutte le misure utili ad affrontare il periodo di transizione verso un sistema sanitario regionale che possa definirsi tale.
L’acuirsi della situazione di emergenza nei presidi, con annunciate chiusure di Unità Operative, a cui si fa fronte, come già detto, con spostamento e turni aggiuntivi del personale, determina il peggioramento non solo delle condizioni di lavoro, ma anche dei servizi offerti alla cittadinanza.

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