Cose che accadono in Molise: è stata sufficiente la pubblicazione di una statistica economico-sociale sulla qualità della vita, redatta dal quotidiano ‘Italia Oggi’ per scatenare reazioni politiche, proteste territoriali e quant’altro utile ad alimentare il dibattito, frettoloso e superficiale. Cosa è successo? Che è semplicemente emerso dallo studio, dettagliato e analitico, che il ‘sistema salute’ dalle nostre parti funziona: Isernia si colloca addirittura al primo posto in Italia e Campobasso al settimo. E la Lombardia, l’Emilia Romagna e tutte le regioni notoriamente ‘in’ su questo tema? Le statistiche vanno lette ed analizzate e questo sarà nel caso oggetto di un prossimo articolo. Quello che ci interessa al momento è quello che è successo dopo la pubblicazione, partendo dal ‘ritorno’ di Paolo Di Laura Frattura, di cui si erano perse le tracce all’indomani delle elezioni regionali. L’architetto campobassano ha preso spunto dall’indagine del giornale economico per uscire con una sorta di “cosa vi avevo detto?” facendo capire che il ‘metodo-Frattura’ era giusto e la statistica ne sarebbe la conferma; una rivincita sui denigratori, che a suo dire evidentemente erano stati pretestuosi nelle invettive, visto che la sanità adesso funziona. Di contro le precisazioni di quelli che hanno detto l’esatto contrario, appoggiati da parte della popolazione che sicuramente soffre (e non poco) difetti di assistenza sul territorio. Quello che sorprende della statistica è il fatto che ad Isernia abbonderebbe il personale infermieristico- tecnico, anche se non eguale dato emerge per i medici. Alla fine il dato sorprende proprio perché il ‘cuore’ delle proteste di settore finora era rappresentato proprio dalle carenze di personale, oltre che dalle ipotesi di chiusura dei presidi sanitari sul territorio.
La statistica va vista nel dettaglio e sicuramente dalla lettura emergerà la verità, cioè che i numeri sono condizionati dalla somma di pubblico e privato e che certo non tutto va bene: solo per fare un esempio il ticket sui farmaci è molto elevato, al punto da rendere conveniente in alcuni casi (esempio analisi e prestazioni di base) fare a meno dell’impegnativa e andare verso il servizio privato a pagamento e i tempi di attesa in convenzione sono infiniti. L’idea è quella di un sistema sanitario con qualche luce e molte ombre; nel frattempo Frattura si glorificherà e i suoi storici antagonisti continueranno ad attaccarlo. Una guerra ‘postuma’ agli eventi elettorali che non ci appassiona, perché superata e già logorata dal tempo e dalla realtà. Ma il Molise è terra di vecchi e nuovi rancori e continuerà ad esserlo, temiamo, ancora per molto tempo.
Stefano Manocchio