“Dopo il grido d’allarme del Capo della Procura presso il tribunale di Campobasso dott. Nicola D’Angelo sull’inquietante fenomeno dell’uso della droga nel Molise, è una vera e propria guerra, perché ha posto la nostra Regione quasi ai vertici nazionali della classica per assuntori. Con questi dati, è necessaria a questo punto una fortissima presenza delle istituzioni regionali sul territorio ed in primis, la Regione Molise. Poi, se a dare manforte all’autorevole dott. D’Angelo scende anche in campo non uno qualsiasi, ma Padre Lino Jacobucci, un vero maestro di vita, il primo in assoluto nel Molise a promuovere da anni una politica sociale e di recupero nei confronti di tanti giovani e di tanti padri e mamme di famiglie, impegnato pertanto da oltre trent’anni ad aiutare coloro che ne hanno bisogno, allora vuol dire che la cosa non è seria ma serissima. La storia di Padre Lino è notissima, perché ha fondato a Toro, suo paese d’origine, un centro capace di accogliere, sostenere, aiutare e riammettere i ragazzi ad una vita sociale fatta di normalità”.
E’ quanto detto da Aida Romagnuolo sul delicato momento che i giovani molisani vivono con la droga. Se a scendere in campo sono questi due grandissimi personaggi come il Capo della Procura dott. D‘Angelo e Padre Lino, ha continuato Romagnuolo, allora vuol significare che bisogna promuovere una seria politica di sostegno e di impegno sociale capace di aiutare contemporaneamente, i giovani che fanno uso di droga e contestualmente le loro famiglie che hanno urgente bisogno di essere sostenute. A questi due interventi, ha ancora proseguito Romagnuolo, c’è poi bisogno di sostenere le forze dell’ordine per presidiare le aree già note e delicate dello spaccio, la scuola con i loro insegnanti, gli operatori che si dedicano da sempre al problema droga e alle strutture sanitarie.
A completamento di tutto questo, ha concluso Romagnuolo, bisogna subito pensare ad un Osservatorio Regionale permanente sulla droga, composto da seri esperti e capaci professionisti, presieduto proprio da Padre Lino Jacobucci. Ne parlerò subito, con il Presidente Toma.