Molto si è scritto e disquisito, in questi giorni, del “seggio ballerino”, conteso tra il maggiore partito a livello nazionale, Fratelli d’Italia, in cui ero candidata, e una lista civica locale, per l’attribuzione del “famigerato” tredicesimo seggio in Consiglio regionale. Ho ottenuto, come noto, un consenso plebiscitario, in cui pochi, anche della mia stessa coalizione, credevano, oltre 2600 le preferenze tributatemi (senza contare i tanti voti annullati, anche solo per meri refusi), molteplici gli attestati di stima e affetto della gente comune, che ha creduto nel mio progetto politico. Un progetto che ha visto nella vicinanza alle persone, alle famiglie, ai giovani, ai bisognosi, ai disoccupati, ai diversamente abili, il suo tratto connotante. Da cittadina e donna onesta, che crede nelle Istituzioni, non v’è stato un paese, in Molise, in cui io non mi sia recata per ascoltare le “grida di aiuto”, doloranti se non strazianti, dei residenti e portarle (con tutte le difficoltà del caso) nella sede deputata a legiferare. Varie sono state, in questi anni, le proposte di legge da me presentate e approvate in sede consiliare a tutela dei più fragili, le interrogazioni e mozioni a mia firma, gli sproni, che molti ricorderanno, alla mia stessa maggioranza per potere fare di più e meglio a favore dei molisani, degli ultimi, e sono molti, di chi vive in situazioni di disagio. Non ho mai anteposto la poltrona al benessere della collettività. Ma tutto questo è scritto, perchè l’attività di un consigliere regionale è tracciata. Una volta aperte le urne sono stata considerata fuori, seppur per pochissimo, dal Consiglio regionale, da molti “adepti politici”, poi proclamata eletta dall’Ufficio elettorale centrale, dopo ancora mi è stata comunicata la mia mancata designazione per errori materiali. E stiamo parlando di un “seggio ballerino” e, per l’appunto, “conteso” sin dal primo momento in cui i risultati elettorali sono stati divulgati. Un voto, una preferenza, un seggio costituiscono la più alta espressione di democrazia, tanto più quando quel voto, quella preferenza, quel seggio diventano “sofferti”. Per il grande rispetto che nutro per la volontà popolare e per il mio partito, Fratelli d’Italia, cui l’elettorato, tramite me, ha riposto la sua fiducia, stamattina, sul presto, ho formulato istanza di accesso agli atti per acquisire la relativa documentazione, averne lettura e per ogni ulteriore valutazione del caso. Continuerò, nel mio piccolo, a stare al servizio dei più deboli, perchè questo fa parte della mia educazione personale e del mio modo di vivere le Istituzioni, in cui ho sempre operato, con disciplina e onore, secondo dettato costituzionale. Tanto dovevo, quale diretta interessata, a chi in queste ore mi sta interpellando, sappia che non mi arrendo , che ci sono e ci sarò e che lotterò sempre al fianco dei molisani.
Romagnuolo: non mi arrendo, lotterò sempre al fianco dei molisani
Commenti Facebook