Il Consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Roberto Gravina, ha manifestato profonda insoddisfazione per l’esito del Tavolo Automotive convocato il 7 agosto a Roma dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. L’incontro, che era stato detto avrebbe dovuto fornire anche risposte concrete sul futuro dello stabilimento Stellantis di Termoli, si è rivelato un semplice passaggio riepilogativo, che non ha prodotto alcuna soluzione tangibile per affrontare le problematiche della vicenda industriale che tiene con il fiato sospeso centinaia di famiglie molisane.
«Sapevamo già che questo incontro non avrebbe portato a soluzioni concrete, ma si sarebbe limitato a ribadire le stesse questioni già note. Purtroppo, si preferisce continuare a rimandare decisioni cruciali, lasciando il Molise e i lavoratori di Termoli nell’incertezza. Questo immobilismo non fa altro che aggravare la situazione», ha dichiarato Gravina. Il Consigliere ha sottolineato come la politica del rinvio si stia dimostrando una scelta consapevole anche da parte della maggioranza di centrodestra in Consiglio regionale, che, infatti, ha preferito attendere l’esito di questo tavolo prima di discutere la mozione sulla Gigafactory proposta dal Movimento 5 Stelle.
«Ben sapendo che questo incontro non avrebbe apportato novità, si è deciso di posticipare la discussione sulla Gigafactory di Termoli anche in Consiglio regionale, in perfetta continuità, purtroppo, con l’attendismo del Governo nazionale. Questa strategia dilatoria fa sì, di fatto, che la Regione Molise risulti commissariata da Roma su più temi, ciò sta diventando dannoso per il nostro territorio e lo dimostrano anche le dichiarazioni degli esponenti del centrodestra molisano sull’autonomia differenziata. Il Molise però non può permettersi di attendere oltre; il comparto dell’automotive necessita di risposte immediate», ha aggiunto.
Gravina ha inoltre chiarito la polemica riguardante l’uso della “golden power” durante il governo Conte, spiegando che «all’epoca del governo Conte, non vi erano le condizioni normative per intervenire con la golden power in Stellantis. Infatti, le normative e i settori di intervento previsti per la golden power hanno subito in questi anni diverse modifiche. Tuttavia, fatichiamo a comprendere perché invece di cercare di polemizzare ad ogni costo con il passato, non ci si concentri a discutere apertamente del futuro – ha aggiunto Gravina -, ora serve lavorare per offrire soluzioni per proteggere gli asset strategici e garantire che il progetto della Gigafactory di Termoli vada avanti senza ulteriori ostacoli».
Gravina ha sottolineato, come fatto anche nella mozione presentata in Consiglio regionale e nell’interrogazione prodotta in parlamento, l’urgenza di un intervento pubblico per salvaguardare il progetto strategico della Gigafactory, che non può essere lasciato nelle sole mani degli attori privati senza un adeguato sostegno statale
Durante il tavolo di ieri al Mimit è emerso che tutte le decisioni cruciali riguardo alla Gigafactory di Termoli sono state rinviate a settembre, in un incontro con Stellantis del resto già programmato ben prima di questo tavolo.
«A dimostrazione dell’insoddisfazione che ha generato il Tavolo romano sulla questione Stellantis in particolare, vi sono le precise dichiarazioni dei rappresentanti nazionali dei sindacati presenti alla riunione che hanno, fra l’altro, avvertito un pericoloso scollamento nel dialogo tra Governo e Stellantis che potrebbe finire con il ricadere sulle spalle dei lavoratori», ha concluso Gravina.