Il Giorno del Ricordo come la Giornata della Memoria: due momenti di riflessione per rievocare due tra le più tragiche e tristi pagine del ‘900 e far sì che certi simili avvenimenti non avvengano mai più.
Le Foibe ci ricordano l’eccidio di migliaia di persone gettate nelle foibe dalle milizie della Jugoslavia comunista e l’esodo di circa 250mila italiani dall’Istria.
Una storia andata nell’oblio per 60 anni, fino all’istituzione nel 2004 del Giorno del Ricordo.
Il nostro pensiero va oggi alle migliaia di vittime e ai loro familiari. Sicuramente le sofferenze non potranno essere cancellate, ma l’odio e il risentimento sì.
Rispetto, collaborazione e dialogo tra i popoli e le Nazioni devono contraddistinguere le politiche di pace, lasciando alle spalle ogni ipotesi di forza e prepotenza.
Ancora oggi sono tante le guerre e, ormai, assistiamo da un anno a un conflitto nel cuore dell’Europa con le tante tristi e tragiche storie connesse.
Evidentemente ancora nel XXI Secolo abbiamo imparato poco degli errori del passato. Per questo, dobbiamo rivolgerci alle giovani generazioni, che ben guidate sicuramente sapranno aprire la mente per una nuova cultura di pace, civiltà e solidarietà tra i Paesi.
Ing. Francesco Roberti
Presidente della Provincia di Campobasso