I conti non tornano. Apprendo dagli organi di informazione l’entusiasmo del Presidente Donato Toma circa i fondi strutturali europei in dotazione della nostra regione: 454,4 milioni di euro per la programmazione 2021-2027. “Siamo la regione del Sud che prende di più in percentuale e questo è un risultato che va blindato”, sono state le parole del Governatore riportate dagli organi di stampa.
Peccato che la versione fornita dal presidente sia del tutto fuorviante e non corrisponda a una realtà sulla quale, più e più volte, abbiamo tentato di riportare l’attenzione di questo governo regionale di centrodestra. A partire dal mese di gennaio scorso, quando, sull’argomento, con un’apposita missiva abbiamo sollecitato lo stesso Toma.
Perché è vero il Molise guadagna, ma non quanto dovrebbe.
La nostra regione, per la nuova programmazione, perde il 15% delle risorse potenzialmente assegnabili per il periodo 20/27.
Quindi, se aumentano le risorse rispetto al precedente ciclo, non va dimenticato che accade perché il Molise passa da regione in transizione a regione in convergenza, in pratica tra quelle meno sviluppate. Ovvero quello che una volta veniva definito Obiettivo 1. Ecco perché non bisogna dimenticare come si tratti pur sempre di un ‘guadagno che avviene sul danno’: ovvero sui dati di un territorio allo stremo, con Pil e occupazione ai minimi storici.
Ma non è tutto, dato che il passaggio più importante riguarda la ripartizione. In un primo momento, infatti, per il Molise il riparto matematico era dell’1,8% pari cioè a 532,2 milioni, che è poi stato ridimensionato all’1,5%, pari a poco meno di 455 milioni.
In ‘soldoni’ ciò significa sostanzialmente che il Molise perde circa lo 0,3% su base nazionale: ovvero quasi 77 milioni.
Una cifra spropositata su cui non sono sufficienti i tentativi di distogliere l’attenzione del presidente Toma a cui da mesi, ormai, chiedevo di porre in essere trattative con il Ministro della Coesione per correggere questo ‘errore di impostazione’.
I dati che portano il Molise a rientrare nelle regioni in ritardo sono troppo seri per non meritare le risorse necessarie: Pil e occupazione nella nostra regione sono crollati a picco e questo spiega il perché, purtroppo, torniamo indietro fra le regioni meno sviluppate: nelle Nuts II – unità territoriali – che stanno più indietro in Europa.
Per questo ogni euro serve.
E per questo era decisamente necessario fare di più. Era fondamentale concentrarsi su trattative capaci di portare a casa tesoretti più consistenti. Solo in quel caso il Molise avrebbe potuto gioire davvero.
Così come non basta oggi ascoltare il territorio con una semplice call online aperta sul sito del Molise in Europa e annunciata in pompa magna da Toma. Perché come può la stesura del prossimo programma regionale calibrarsi su semplici mail che esulano da un ascolto vero, reale e partecipato del territorio e di tutti gli stakeholders?
Quindi, sperando che, anche su questo, ci possa essere un ragionamento differente e seppur nella consapevolezza, che i fondi che arriveranno e potranno supportare le imprese con percentuali maggiori di aiuto, non possiamo non essere amareggiati dalla mancanza di attenzione da parte della Regione e del presidente Toma che al Molise ha fatto perdere quasi 80 milioni di euro.
Eppure, anche questa volta avevamo messo in guardia e sollevato la problematica in Consiglio regionale. Il tutto mentre oggi c’è qualcuno che evita di raccontare ai molisani a quanto la nostra regione ha dovuto rinunciare.
Micaela Fanelli