Riflessione del presidente Frattura per la Giornata della Memoria

“La memoria non solo come riflessione, ma anche e soprattutto come prospettiva. Spinta a un impegno umano, sociale e culturale che mai in nessuno di noi deve venire meno. La Shoah, con tutto il suo carico di orrore e disumanità, non è un fatto lontano da noi. Non lo è nemmeno a dispetto degli anni che passano e sembrano separarci dalla violenza subita da milioni di donne e uomini, giovani e non, bambini, persone, per mano di altri uomini, anche loro giovani e non.
Ed è, invece, questo il punto sul quale anno dopo anno dobbiamo tutti, nel nostro piccolo, lavorare, impegnarci in prospettiva per non sottovalutare nulla che possa richiamare quella follia spietata e omicida che è stato l’Olocausto. La Shoah è stata un orrore di uomini su altri uomini, azioni replicabili: ecco il grande rischio, ecco il senso e il valore della Memoria.
La Memoria è la difesa comune che ci vuole uniti, ancora oggi e sempre anche domani, per non accettare il ritorno di parole sbagliate come razza, per impedire ingiuste forme di ghettizzazione, per non lasciarci sopraffare dalla diffidenza che genera chiusure. Chiudere la porta non è un gesto che ci mette al riparo da nulla. La consapevolezza e la conoscenza sì. Consapevolezza e conoscenza ci liberano dalle estemporanee riabilitazioni che, come ha detto in questi giorni il Presidente Mattarella, non dovremmo praticare. Il male non è mai un male a metà, non ha mai una faccia positiva. Ricordare ci aiuta a non sbagliare e l’Olocausto è la più grande lezione per provare a non sbagliare più”.

Paolo di Laura Frattura

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