Ricostruzione post – sisma, il Consiglio di Stato conferma: illegittimi gli atti regionali

Lo scorso 12 Luglio con sentenze nn. 4248, 4244 e 4249 del 12 luglio 2018 la IV sezione del Consiglio di Stato ha definitivamente annullato gli atti con i quali la Regione Molise ha disposto l’assegnazione dei fondi per la ricostruzione post sisma. sotto la guida dell’ex Presidente Paolo Frattura, per la ricostruzione post-terremoto.

I legali Pino Ruta, Margherita Zezza e Massimo Romano ne danno notizia in quanto hanno patrocinato il ricorso presentato da circa 40 cittadini, per lo più residenti nei comuni dell’area del cratere, tra cui Larino, che sono stati esclusi dalla graduatoria del 2014, approvata durante la legislatura Frattura e con delegato alla ricostruzione Ciocca, quei cittadini che da 16 anni, si sono visti decurtare i fondi, ed attendono ancora di rientrare nelle loro abitazioni gravemente lesionate dal sisma.

La questione riguarda infatti gli atti emanati nel 2014 dalla Regione con i quali sono stati “arbitrariamente decurtati o negati” i fondi a proprietari di PEU di classe A che avevano precedentemente ottenuto i finanziamenti a seguito delle verifiche tecniche eseguite sugli immobili. Pertanto alla decisione è seguito il contenzioso dinanzi alla giustizia amministrativa, con un primo ricorso al TAR, con sentenza 265/2016 del novembre 2016, che ha annullato gli atti regionali ” per la riscontrata assenza di criteri di priorità nell’assegnazione delle risorse stanziate nel 2011 dal Cipe, sancendo “l’illegittimità dei provvedimenti con i quali i ricorrenti erano stati estromessi dai finanziamenti o avevano visto decurtate le somme originariamente riconosciute”, così i tre avvocati.
“Ora naturalmente la questione passa al governo Toma che dovrà tenere conto di una sentenza che di fatto è esecutiva e dovrà ottemperare al riconoscimento delle somme dovute”, afferma l’avvocato Romano.

Commenti Facebook