Riconversione ex Unilever di Pozzilli, il caso in Senato: interrogato il Ministro delle Imprese. Fanelli (PD): “Grazie al senatore Manca per aver dato voce a Roma al nostro impegno e alle nostre legittime preoccupazioni. Il Governo risponda ed agisca perché il Molise non può pagare il prezzo dell’inerzia del centrodestra”
La riconversione dell’ex Unilever approda a Palazzo Madama con un’interrogazione del senatore del Partito Democratico, Daniele Manca, che interroga il Ministro delle Imprese e Made in Italy, Adolfo Urso, a cui si chiedono risposte urgenti su una questione da cui dipende il futuro di una realtà imprenditoriale, di tutto il suo indotto e, soprattutto, quello di tante famiglie molisane.
Che avremmo portato la vicenda all’attenzione del Governo nazionale era un impegno che io stessa avevo preso in Consiglio regionale e che ho convintamente portato a termine, grazie al PD nazionale e, in modo particolare, al senatore Manca, firmatario dell’interrogazione che ringrazio a nome mio e di quanti attendono un responso che, invece, il centrodestra regionale continua ad evadere. Nonostante il voto unanime espresso dal Consiglio regionale lo scorso 8 marzo alla mozione di cui sono stata prima firmataria e che impegnava tutta la Giunta regionale a occuparsi della riconversione della ex Unilever e che, invece, ad oggi è rimasta lettera morta. Così come il parere che la stessa Regione avrebbe dovuto rilasciare sull’investimento e che, ad oggi, ancora non c’è.
Grazie al PD e al contributo indispensabile del senatore Manca ora però il Governo dovrà dire ufficialmente quali iniziative si intendono adottare per la rapida attuazione dell’Accordo di Sviluppo Invitalia, in modo tale da consentire ai lavoratori e all’azienda di attuare il Piano industriale proposto e rilanciare l’economia di tutto l’indotto dell’area.
Come si ricorderà la storia della riconversione della Unilever inizia il 1° novembre 2021, con la firma dell’accordo sindacale con tutte le parti sociali coinvolte per la nascita della P2P, che sanciva il passaggio di tutti i lavoratori dello stabilimento nella nuova società.
Un progetto di riconversione ambizioso spinto dalla Unilever, in joint venture paritetica con Seri Plast (controllata della Seri Industrial S.p.A., azienda quotata sul listino MTA di Milano), possibile anche grazie alla collaborazione con il Governo precedente, di concerto con le parti sociali con il supporto del Ministero per lo Sviluppo Economico.
La nuova società denominata P2P dovrà gestire la graduale riconversione del sito Unilever, che sarà interamente dedicato alla produzione di plastica riciclata. La partnership prevede anche un accordo commerciale di lungo periodo per la fornitura a Unilever di materie prime plastiche recuperate da imballaggi post consumo, da parte della nuova società P2P, con un conseguente vantaggio competitivo dell’azienda sul mercato, e nel rispetto delle decisioni comunitarie e nazionali volte a ridurre l’inquinamento correlato all’utilizzo della plastica.
L’accordo prevede, inoltre, la salvaguardia di circa 200 posti di lavoro, ovvero addetti dello stabilimento e dell’indotto, che riconvertiranno l’impianto per il riciclo di materie plastiche da imballaggi post-consumo, con una capacità pari a 130mila tonnellate annue.
La P2P, già da inizio giugno 2022, ha presentato la domanda di finanziamento a Invitalia per l’attuazione del progetto, che prevede investimenti complessivi per 109,4 milioni di euro, contributi a fondo perduto per 38,4 milioni e un finanziamento agevolato di 43,7 milioni. Gli Accordi di sviluppo di Invitalia dovrebbero essere licenziati in 90 giorni, ma da oltre 6 mesi ancora non ci sono risposte concrete.
Ecco perché non c’è più altro tempo da perdere: lo slittamento dei tempi avrebbe, infatti, enormi danni per l’occupazione e la ripresa economica della zona e del Molise intero.
Ed è questo in definitiva quello che chiedo e che chiede tutto il Partito Democratico e che ben è specificato nel testo dell’interrogazione del senatore Manca, a cui nuovamente dico grazie per la sensibilità e la celerità della sua azione.
Ora il Governo risponda e, soprattutto, agisca. Non disperda un’occasione fondamentale per tutto il nostro territorio, per i lavoratori e le famiglie molisane vittime, ancora una volta, dell’inerzia amministrativa e politica di tutta la filiera del centrodestra regionale.