Riconoscimento dell’Area di crisi, avviato il confronto al Ministero dello Sviluppo

petraroia1Il gruppo tecnico regionale incaricato di coordinare l’istruttoria per il riconoscimento dell’area di crisi nel Distretto Produttivo Bojano – Isernia – Venafro, guidato dal Direttore della Programmazione, ha incontrato i dirigenti del Ministero dello Sviluppo che seguono la procedura nazionale per attivare la strumentazione definendo un percorso amministrativo finalizzato ad agevolare gli investimenti nei territori molisani colpiti dalla crisi delle filiere del tessile, dell’avicolo e dell’indotto del metalmeccanico. Per portare a compimento l’intesa sulla stipula del Contratto di Sviluppo, per l’area di crisi Bojano – Isernia – Venafro, la Regione Molise appronterà un proprio atto deliberativo di concerto con le parti sociali, le comunità locali e le organizzazioni imprenditoriali.

Il percorso dovrà contemperare la presenza di strumenti normativi europei come il FEG (Fondo di Adeguamento alla Globalizzazione) applicabile solo alle imprese con oltre 500 addetti, di leggi nazionali specifiche per le aree di crisi già utilizzate a Piombino e in altri territori, di leggi regionali e di Accordi di Programma mirati che sappiano prefigurare un utilizzo delle risorse comunitarie e dei fondi nazionali di coesione. Con l’articolazione di questa procedura si rilanceranno le politiche industriali regionali agevolando i nuovi insediamenti produttivi e gli ampliamenti di attività esistenti, per offrire l’opportunità della riassunzione ai lavoratori espulsi dalla SOLAGRITAL – GAM, ivi compresi gli avventizi, dall’ITTIERRE S.p.A. e da altre aziende in crisi del Nucleo Industriale di Pozzilli. Non sarà semplice costruire l’Accordo di Programma e non sarà facile giungere alla sottoscrizione del Contratto di Sviluppo con il Governo, ma se si intende sostenere con concretezza il territorio colpito dal crollo di imprese che occupavano centinaia di lavoratori, serve una pianificazione di medio termine che renda attrattivo e competitivo il Sistema Molise.
Michele Petraroia

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