Rete emergenza-urgenza, Ortis chiede ragguagli alla Grillo: chiarezza sul caso di Michele Cesaride

Un’interrogazione al ministro della Salute, Giulia Grillo, per avere ragguagli su uno dei più clamorosi e tragici casi della storia della sanità molisana: la morte di Michele Cesaride, 47enne di Larino deceduto il 19 luglio 2018 a seguito di un’emorragia cerebrale.


È quanto presentato dal portavoce al Senato del MoVimento 5 Stelle, Fabrizio Ortis, che a distanza di quasi un anno dai fatti chiede chiarezza a seguito dell’ispezione ministeriale disposta all’epoca presso l’ospedale di Termoli e, più ancora, sull’eventuale adozione di provvedimenti per il ripristino di una situazione di pieno funzionamento del sistema sanitario regionale, atta a garantire ai cittadini il diritto alla salute.


Cesaride, nonostante la sospetta emorragia cerebrale, “non sembra aver ricevuto alcun trattamento adeguato a tale patologia – dichiara il senatore – Di più: gli esami necessari per appurare la diagnosi non furono effettuati, in quanto la TAC della struttura termolese era in manutenzione programmata; eppure, stando a quanto asserito dal presidente della Regione Molise, Donato Toma, il Servizio sanitario di urgenza ed emergenza medica sarebbe stato potenziato proprio per sopperire alla chiusura dei punti di primo intervento di Larino e Venafro.

Resta il fatto che il 118 non sembra essere stato a conoscenza dell’inutilizzabilità, in quel frangente, della Tac al ‘San Timoteo’. Inoltre, anche fosse stata funzionante, nulla si sarebbe potuto fare, data la mancanza di personale specializzato e di attrezzature adeguate”.
A ciò si aggiunga che “dopo ben due ore di inutile sosta a Termoli – ricorda Ortis – il paziente fu portato all’ospedale Casa sollievo della sofferenza di San Giovanni Rotondo, nel foggiano. Nonostante i quasi novanta chilometri di distanza e l’indegna viabilità molisana, il trasferimento avvenne ancora in autoambulanza, non in elisoccorso. La morte cerebrale sopraggiunse durante l’intervento chirurgico. I familiari autorizzarono l’espianto e la donazione degli organi”.


Il caso, che dimostrava un’evidente falla nella rete dell’emergenza-urgenza, ebbe rilevanza nazionale, tanto che il Ministro Grillo “dispose un’ispezione per la struttura ospedaliera termolese – aggiunge il portavoce pentastellato – dichiarando come occorresse accertare le inefficienze organizzative, le eventuali responsabilità personali ma anche gli errori causati da una cattiva programmazione della politica regionale”.


Di qui l’interrogazione, nella quale il senatore chiede di sapere “quali siano le risultanze dell’ispezione disposta” e se il ministro “intenda adottare gli opportuni provvedimenti affinché sia ripristinata una situazione di pieno funzionamento del sistema sanitario regionale, così garantendo ai cittadini il diritto alla salute”.

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