Negli ultimi cinque anni, la scena politica molisana ha potuto contare su due sole certezze. La prima è che, nonostante i debiti crescenti e le scritture contabili bocciate dai revisori, i servizi sono nettamente peggiorati, soprattutto in ambito sanitario. La seconda è che ogni minaccia di far cadere questo pessimo governo regionale finisce con un nulla di fatto.
Le nostre previsioni si sono rivelate più che fondate: anche davanti all’ennesima mozione di sfiducia, il copione non sarebbe cambiato. Com’è già accaduto nel recente passato, l’eventuale sfiducia sarebbe stata usata per regolare i conti interni ed ottenere più peso negli equilibri di maggioranza. I soliti sedicenti oppositori hanno dimostrato, ancora una volta, di essere sempre pronti a rimangiarsi la parola, senza alcun imbarazzo.
L’ultima pantomima si è consumata oggi in Consiglio regionale. Da giorni gli ormai noti “dissidenti” interni alla maggioranza minacciavano di votare contro il Rendiconto 2021. Alcuni di loro, come Aida Romagnuolo e Salvatore Micone, hanno preferito evitare lo scontro, assentandosi. C’è poi Gianluca Cefaratti, che ha voluto continuare un personale braccio di ferro contro il presidente Toma, pur sapendo che non sarebbe stato determinante. Ma l’oscar del giorno va, ancora una volta, all’ex presidente, Michele Iorio, che fino a ieri mostrava i muscoli ed oggi è rientrato nei ranghi, rinnegando le sue stesse dichiarazioni di poche ore prima. Un’interpretazione che meriterebbe almeno due statuette dorate.
Ma cosa si votava oggi? Il Rendiconto rappresenta i risultati di gestione nell’esercizio precedente. E com’è andata questa gestione? Il 2021 si chiude con una perdita di quasi 122 milioni di euro. Per la prima volta i documenti contabili, bocciati già nei quattro anni precedenti dai Revisori, sono stati addirittura impugnati davanti alla Corte Costituzionale. Sono stati diversi, e pesantissimi, i rilievi sulla gestione, dalle partecipate al personale, passando per la sanità e i trasporti. Un governo regionale non più rimandato a settembre, ma definitivamente bocciato.
Ed oggi, mentre i molisani pagano profumatamente servizi inesistenti, mentre cresce il numero di precari in attesa di risposte e di disoccupati che acquistano il biglietto di sola andata per lasciare questa terra, il centrodestra continua a recitare.
Oggi la solita “commedia alla molisana” si è trasformata in un vero e proprio film horror. E confidiamo che i molisani – che nonostante l’attaccamento alle poltrone di questa classe politica saranno chiamati alle urne in primavera – si ricorderanno dei volti di chi li ha presi in giro fino all’ultimo giorno. È ora di dire basta a questa farsa e di lavorare seriamente per ridare dignità al Molise e ai suoi fieri cittadini.
Gruppo MoVimento 5 Stelle – Consiglio regionale del Molise