Come consuetudine molisana, appena ‘digerito’ l’esito elettorale ed in attesa della proclamazione degli eletti, sono partite le indiscrezioni sulla probabile composizione della Giunta regionale. Il presidente Toma ha fatto intendere chiaramente che non ci sarà ricorso ad esterni, ma si vorrà premiare chi ha contribuito, con il proprio impegno diretto, alla vittoria della coalizione di centro destra. Voci di corridoio parlano di una sorta di premialità per i primi eletti dei partiti cosiddetti ‘pluricellulari’, quindi con rappresentanza maggiore. Il grado di difficoltà nella scelta è elevato perché sono molte le liste che hanno raggiunto il quoziente minimo d’elezione, mentre i posti sono sei di cui uno, la presidenza del Consiglio regionale, non comporta cooptazione tra l’incaricato e gli altri in lista, quindi è quello meno ambito dai partiti minori. Quanto detto porta a pensare che difficilmente ci saranno differenziali nell’assegnazione delle deleghe tra i partiti maggiori e gli altri, ma al contrario una sorta di livellamento nella rappresentanza, nella considerazione che il partito più forte, Forza Italia, è già rappresentato dal presidente della Giunta regionale, che nella matematica ‘cenceliana’ vale molto più dell’assessore.
Detto questo, vediamo le voci di corridoio. Sarebbero assessori sicuri Nicola Cavaliere, Vicenzo Cotugno e Vincenzo Niro, mentre la Lega propenderebbe par Aida Romagnuolo ma considererebbe anche la posizione di Filomena Calenda, che garantirebbe sia la rappresentanza di genere che l’equilibrio di rappresentanza tra le due province. Resta un assessore ed il presidente del Consiglio regionale, ma i pretendenti sono tre. Una soluzione ‘tecnica’ sarebbe quella di considerare il fatto che Michele Iorio non rientrerebbe prima di sei mesi in Consiglio regionale, per la sospensione prevista dalla c.d. ‘Severino’; lui potrebbe entrare nella rotazione a metà legislatura per la presidenza di palazzo D’Aimmo, secondo uno schema che oramai è consuetudine. Resterebbero due pretendenti (Quintino Pallante e Salvatore Micone) per un solo posto; sempre il gossip propende per Pallante, che farebbe entrare in Consiglio Filoteo Di Sandro, politico di lungo corso, mentre per Micone si potrebbe trovare una forma di compensazione in una delega senza portafoglio o presidenza di Commissione. Per quanto riguarda le materie delle varie deleghe si parla del Turismo e Cultura per Cotugno, Agricoltura o Lavori pubblici per Cavaliere, Lavoro o, in alternativa Attività produttive per Niro, Trasporti o Attività produttive per Pallante, Lavoro (nel caso delle Attività produttive a Niro) o Lavori pubblici per Romagnuolo.
Resta il nodo della Sanità, che finché ci sarà un sub commissario non necessita della delega assessorile e soprattutto la Programmazione, il ‘vero’ assessorato se ben gestita. Ambiscono sia in Forza Italia che quelli di Orgoglio Molise, anche nella considerazione che Cotugno già ha avuto tale delega, mentre a Cavaliere potrebbe andare la vice presidenza della Giunta, a meno che non si voglia salomonicamente assegnarla alla Romagnuolo come rappresentanza di genere. Niente è ancora deciso e vedremo in seguito se questi orientamenti saranno rispettati.
Stefano Manocchio