Al via da fino al prossimo 31 ottobre le domande per gli incentivi al lavoro in favore dei
giovani con disabilità. Un provvedimento fortemente voluto dal Ministero per le Disabilità
come previsto dalla legge n.18 del 2024.
Dal 2 settembre, quindi, i datori di lavoro possono chiedere il contributo destinato agli enti del
Terzo Settore e alle onlus che abbiano assunto – tra il 1° agosto 2020 e il 30 settembre 2024 -,
con contratto a tempo indeterminato per lo svolgimento di attività conformi agli Statuti degli
enti stessi, giovani con disabilità.
Il contributo viene corrisposto nella misura di 12mila euro una tantum, ai quali si aggiungono
1.000 euro per ogni mese dalla data di assunzione e fino al 30 settembre 2024. Il contributo,
come ha chiarito l’Inps, spetta anche in caso di trasformazione a tempo indeterminato di un
rapporto a termine, anche a tempo parziale, a condizione che detta trasformazione intervenga
nel periodo compreso tra il 1° agosto 2020 e il 30 settembre 2024. Nel caso, invece, di
interruzione del contratto di lavoro in data anteriore al 30 settembre 2024 – spiega sempre
l’Inps – il contributo è erogato sino alla data di cessazione del rapporto. Per le assunzioni che
saranno effettuate nel mese di settembre 2024, sarà erogata la parte di contributo una tantum
pari a dodicimila euro nonché la quota mensile per il mese di assunzione
Come detto, le domande per accedere agli incentivi possono essere presentate dagli Enti del
Terzo settore iscritti nel Registro unico nazionale del Terzo settore (RUNTS), dalle
organizzazioni di volontariato e dalle associazioni di promozione sociale coinvolte nel
processo di trasmigrazione e dalle organizzazioni non lucrative di utilità sociale (le Onlus),
iscritte nella relativa anagrafe.
Le domande dovranno essere presentate esclusivamente dai datori di lavoro, anche tramite i
propri intermediari delegati, direttamente dal sito dell’Inps autenticandosi con la propria
identità digitale e seguendo il procedimento indicato dall’Istituto.
“Si tratta di misura importante nel solco del percorso vero e reale di inclusione che cammina
di pari passo con la valorizzazione delle competenze professionali dei nostri giovani spesso
tenuti ai margini delle attività lavorative. L’inclusione, in questo caso, significa vita dignitosa e
partecipata come previsto dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità e
ribadito in queste ore dalla ministra Alessandra Locatelli”.