Riceviamo e pubblichiamo l’intervento delle Associazioni di Consiglieri ed ex Consiglieri regionali di Abruzzo – Molise – Campania – Puglia – Basilicata e Calabria
Presidenti e componenti gli organi sociali delle Associazioni di Consiglieri ed ex Consiglieri regionali di Abruzzo – Molise – Campania – Puglia – Basilicata e Calabria si sono dati appuntamento a Scalea (CS) il 14 febbraio, presso la Casa Comunale, per discutere assieme e concertare il loro atteggiamento e relativi appuntamenti futuri, sulla problematica relativa al c.d. “Federalismo differenziato”, un tema che sta impegnando il mondo istituzionale pubblico, previsto e regolato dagli art. 116 e seguenti della Carta Costituzionale della Repubblica Italiana.
Lo hanno fatto passando in rassegna informazioni e documenti formali, adottati nell’arco del trascorso biennio in Parlamento e nelle 15 Regioni a statuto ordinario, consapevoli che si tratti di materia costituzionalmente regolata, complessa e molto delicata, la cui attuazione può rappresentare, a secondo delle scelte operate dagli interlocutori istituzionali, Stato e Regioni, un tempo nuovo per il futuro della Repubblica od una ulteriore e definitiva penalizzazione della condizione del Mezzogiorno del Paese.
La unanime considerazione e constatazione manifestata dai convenuti é che l’intero paese é impegnato in una impresa decisiva per il futuro dell’Italia, una sfida storica, come altre nella vita della Repubblica, mirata a dare concretezza al valore della solidarietà nazionale, dunque la attuazione di un “regionalismo solidale” o, malauguratamente, a confermare le scelte divaricanti della storia post-unitaria e repubblicana, in danno della parte più fragile del territorio nazionale: il Mezzogiorno d’Italia.
Dalla rassegna dei comportamenti in essere di Stato e Regioni sono emerse, in verità, paure e preoccupazioni assieme a speranze di correggere la storia d’Italia, uno dei 6 Paesi fondatori, che si é battuto, a valle della seconda guerra mondiale, perché nascesse l’Unione Europea, attore che ha saputo assicurare all’intero Vecchio Continente la pace ed un futuro di civiltà.
La considerazione di maggior significato nel corso dei lavori é stata che tutti i soggetti istituzionali e sociali in azione per misurarsi sul che fare, hanno, forse, a portata di mano, l’ultima chance per correggere una storia d’Italia che naviga in mare aperto e corre il rischio di infrangersi venendo a contatto con lo scoglio di turno.
Ma accanto al pericolo é emersa nei convenuti la certezza della presenza nella sfera istituzionale e sociale di propositi ed azioni concrete di attori determinati a percorrere la strada virtuosa, consapevoli che “l’Italia non potrà più crescere se non crescerà il suo Mezzogiorno”; una certezza vissuta e sostenuta costantemente, da soggetti che operano nelle Istituzioni e nella sfera sociale, come mondo del lavoro e dell’impresa, oltre che nella vita civile ed ecclesiale: un intero mondo che opera e spera nella rinascita del Paese, avendo a cuore la costruzione in esso di un futuro di pace e prosperità nell’intera Unione Europea,
un continente strategico per promuovere e favorire nel mondo intero un futuro di pace, di libertà e progresso civile, economico e sociale.
A lavori in corso i partecipanti hanno appreso, considerato e preso atto con soddisfazione delle pubbliche prese di posizione, intervenute nella stessa giornata, da parte dei Presidenti delle Regioni Toscana, Lazio, Emilia Romagna e Piemonte, sostanzialmente diverse da quelle praticate da Lombardia e Veneto; e di quella intervenuta da parte del Presidente della Regione Campania che nel corso di una conferenza stampa ha dichiarato: “Siamo pronti al ricorso alla Corte Costituzionale, alla mobilitazione sociale e alla lotta”.
Sempre nella stessa giornata è emerso anche un dissidio nel Governo sull’attuazione del federalismo differenziato.
Consapevoli, dunque, che si propone al popolo italiano ed ai suoi organi costituzionali una nuova sfida per rinascere, i convenuti hanno fatto proprie e condiviso le deliberazioni approvate dai Consigli regionali della Calabria e della Campania e l’attenzione che in esse ha trovato il tema dei livelli essenziali delle prestazioni dei servizi e del loro adeguato finanziamento su tutto il territorio nazionale.
A conclusione dei lavori, i convenuti hanno anche condiviso:
a – la volontà di incoraggiare le Regioni meridionali che ancora non si sono pronunciate sul tema a farlo in breve tempo, per dare maggiore forza all’idea che possa nascere ed affermarsi un regionalismo solidale, che garantisca il realizzarsi degli obiettivi prefigurati negli articoli dall’1 al 4 dei “Principi fondamentali” della Carta Costituzionale;
b – l’impegno ad organizzare quanto prima una propria pubblica iniziativa, per dare manifesto sostegno alle iniziative deliberate e favorire il comune e condiviso cammino delle sei Regioni nelle quali le loro Associazioni operano.
Firmato:
- Vincenzo Cappello – Presidente Associazione CAMPANIA
- Egidio Marinaro – ” ” ABRUZZO
- Gaspero Di Lisa – ” ” MOLISE
- Luigi Ferlicchia – ” ” PUGLIA
- Gabriele Di Mauro – ” ” BASILICATA
- Stefano A. Priolo – ” ” CALABRIA