Generalmente il doppio gioco è un teatrino messo in atto dove l’attore principale porta in campo una parte di sé sacrificandone altre.
Il Molise ha un doppiogiochista per eccellenza che, stavolta, non vuole sacrificare nessuna posizione. La strategia su come fare è chiara: non far coincidere le elezioni politiche con le regionali è la soluzione migliore per scrollarsi di dosso qualunque problema, riconquistare la fiducia in uno schieramento a Roma e poi giocare da battitore libero in Molise nello schieramento opposto. Il motto da seguire è sempre lo stesso: avere i piedi in due scarpe, che poi coincide con la strategia dei “due cognati per due schieramenti”.
In fondo burattini da manovrare ce ne sono: a destra si fa leva sull’incapacità politica e sulla bramosia di personaggi in cerca d’autore, a manca si poggia sulla coincidenza di interessi che possono essere soddisfatti solo non avendo più pressioni dalla capitale.
E lo scherzetto per tenere i piedi in due scarpe lo pagheranno i molisani alla modica cifra di tre milioni di euro.
L’intesa pare sia stata raggiunta proprio nella giornata di ieri con l’agnello sacrificale pronto a ritardare le elezioni ed il suo successore più accreditato presente alla stretta di mano che ha sancito il patto d’acciaio .
Fa specie, in tutto questo, leggere dichiarazioni contrarie al ritardo del voto in Molise di coloro che nel centrodestra hanno, fino ad oggi, sostenuto e incentivato questa politica rendendosi complici di una mancanza di chiarezza probabilmente tutelando o credendo di sistemare anch’essi le proprie posizioni personali.
Fa specie vedere chi governa sottomettersi agli interessi personali di uomini politicamente senza scrupoli e senza senso del pudore civico e del bene comune.
E fa specie che nessuno ricorda che chi tiene il piede in due scarpe prima o poi camminerà a piedi nudi.
sen. Michele Iorio