C’è poco fare, anzi da aggiungere altro, perché è incontrovertibile che i proverbi oltre ad essere unitamente al vernacolo la saggezza dei popoli, sono furieri di verità e mai come questa volta lo sono in tutti i sensi. Dopo un apertura, forse enigmatica, ma vi assicuriamo che non lo è, a poche ore dalla presentazione delle liste per le prossime elezioni regionali “la confusione nel pollaio politico locale” regna anzi aumenta a dismisura tanto che lo “starnazzare” non si placa. Ci riferiamo ai continui colpi di scena che si susseguono all’interno degli schieramenti dei partiti che, ancora non riescono a trovare la quadra affinché i candidati possano trovare la loro posizione e schierarsi sugli stadi di partenza. Candidati che, a colpi di comunicati, dichiarazioni, lanci di sfide e soprattutto di strali con tanto di accuse sono come le onde che, nel mare caratterizzato dalle procelle e i marosi, si infrangono vicendevolmente sugli scogli per frammentarsi in tanti spruzzi altamente fastidiosi. Questa, purtroppo, è la realtà dei fatti, del resto è sotto gli occhi di tutti che, tant’ è mai come questa volta, non si sa a chi dare la preferenza da apporre sulla scheda elettorale.
Una preferenza che appare difficile anche perché il futuro, qualora il Molise o di quello che ne rimane ne abbia uno, è incerto, e quello che si prospetta all’orizzonte non è certamente confortante e tutt’altro che roseo perché, lo abbiamo scritto altre volte, i colori usati in questi anni dai vari “artisti” che si sono avvicendati al “cavalletto” sono scuri, non chiari, poco intelligibili ma soprattutto scarsamente interpretativi e questo per chi si dice pronto o lo è stato, non è certamente positivo. Una non positività che si ripercuote pesantemente sul sistema di cui facciamo parte tutti, è bene ribadirlo, non ci sottraiamo dalle colpe e dalle mancanze che, stanno venendo fuori con tutta la loro veemenza che crea disorientamento e soprattutto sfiducia nei confronti di una “classe partitica e politica” che, nonostante il clima contrario, non sta perdendo tempo a riproporsi all’elettore.
Il quale, sicuramente si starà ponendo una lunga serie di domande, cui, però non avrà risposte se non una confusione su confusione con l’aggiunta che i cosiddetti protagonisti, se così si possono chiamare, pur di ricalcare le scene sono pronti a traslocare da destra a sinistra e viceversa, ecco il perché del titolo al quanto esplicativo del clima che si sta respirando che, vi assicuriamo non è assolutamente salubre, anzi è malsano caratterizzato da miasmi irrespirabili che non fanno ben sperare ma che soprattutto, se non bonificati, decreteranno ancora di più il declino del Molise, realtà che, allo stato dei fatti, è in coma “de passè”, condizione terminale nonostante si continui a tenerla in vita chissà poi perché? A voi la possibile risposta.
di Massimo Dalla Torre