La crisi che il Sistema Italia sta vivendo in queste ultime settimane è a dir poco allarmante.
Oltre alle preoccupanti criticità del Sistema Sanitario Nazionale – mai messo a dura prova
come in questi ultimi due mesi – e allo stato di emergenza dovuto ai tragici effetti causati dal virus “SARS-CoV-2” (Coronavirus), non bisogna sottovalutare quello che accade a livello economico e sociale. Pur nella consapevolezza di dover coagulare tutti gli sforzi necessari per la tutela della salute pubblica, non possiamo certo dimenticare la sofferenza estrema di migliaia di imprenditori di ogni settore economico, costretti opportunamente alla “chiusura forzata” delle proprie attività per evitare il diffondersi della pandemia. In questo contesto così surreale, famiglie e imprese sono sul lastrico, considerando che i livelli di reddito e di sussistenza economica sono ormai pari a zero.
Il D.P.C.M. “CuraItalia” e gli altri dispositivi emanati a livello governativo – mirati a
contrastare gli effetti dell’emergenza coronavirus anche sull’economia – sono solo un primo passo rispetto all’emergenza! Le risorse messe in campo, infatti, benché importanti, non sono sufficienti a proteggere lavoratori e imprese se non ci saranno azioni adeguate alla gravità della situazione.
Gli interventi a favore delle imprese – che spaziano dalla sospensione dei versamenti
contributivi, al sostegno al credito e agli ammortizzatori sociali – vanno indirizzati con maggiore
incisività a favore del lavoro autonomo, delle attività di piccole dimensioni (artigianato,
commercio, turismo, trasporti, ristorazione, cultura) che più di altre stanno subendo i colpi
di questo blocco totale delle attività e degli incassi. Perciò, le risorse messe in campo fino ad
oggi, appaiono sproporzionate rispetto all’enormità dei danni che lavoratori e famiglie stanno
sopportando e che sono destinati a moltiplicarsi se l’emergenza dovesse protrarsi ancora, con
effetti drammatici per i livelli produttivi e occupazionali.
La situazione diviene ancor più aspra se pensiamo al Molise. I nostri piccoli territori,
già depauperati da capitale umano e flagellati dalla congiuntura economica sfavorevole,
vivono un dramma ancor più avvilente. Le imprese dei maggiori comparti economici e produttivi della Regione, sono in totale apnea. Le nostre strutture organizzative – mai come ora – sono vicine a tutte le imprese e con esse soffrono una situazione difficilissima che merita
urgenza e risposte adeguate della pubblica amministrazione e delle Istituzioni.
La misura messa in atto dalla Regione Molise attraverso la Finanziaria Regionale
“FINMOLISE” – avente per oggetto l’EMERGENZA FINANZIARIA DEL SISTEMA
PRODUTTIVO MOLISANO. ATTIVAZIONE “MICRO CREDITO COVID–19”, emanata con
deliberazione n. 115 del 30.03.2020, appare poco incisiva o comunque “fuori tempo” rispetto
all’emergenza attuale.
In questo contesto di incertezza e di deficit economico e finanziario, c’è bisogno di
un’iniezione di fiducia soprattutto a livello locale. Intervenire con misure di sostegno al reddito
solo con operazioni di “microcredito” ci sembra in questa fase poco opportuno.
C’è semmai l’esigenza di immettere sul mercato – ormai fermo e ingessato – nuova
liquidità, quella che può consentire la “sopravvivenza”, quella che permette di pagare le
scadenze, le utenze, gli assegni già scaduti, le Ri.ba. e approvvigionarsi dell’essenziale.
Parliamo dunque di interventi a fondo perduto, ora più che mai indispensabili se
vogliamo mantenere attivi i parametri vitali del nostro sistema imprenditoriale. Semmai, la
misura attuale, approvata dalla Regione Molise, deve rappresentare un’opportunità in più, una
scelta per chi – essendo un’impresa più solida e strutturata – ha la capacità di assumere un nuovo impegno, benché di piccola entità, per onorare il credito messo a disposizione a tasso zero, senza costi aggiuntivi o garanzie di sorta. In un momento in cui tantissimi imprenditori stanno attivando la cosiddetta “moratoria” per sospendere le rate dei mutui in essere o gli
affidamenti a BT, immettere sul mercato liquidità solo ed esclusivamente attraverso lo
strumento del “microcredito” ci sembra un’azione poco calibrata. Riteniamo che, in questo
momento così particolare, non sia una “medicina” adatta a questa “malattia” che ha colpito
tutti i settori economici della nostra Regione! Ci sono poi altri strumenti che possono
essere utilizzati nella fase della ripresa, che si spera possa avvenire il prima possibile; nella
fattispecie, il fondo di garanzia del M.C.C. o – meglio ancora – l’apporto fattivo dei Confidi
Molisani per assicurare alle aziende l’accesso al credito e che – insieme alla Finmolise –
potrebbero costituire un “unicum” se si prevedesse un’azione congiunta di cogaranzia o di
controgaranzia.
Dunque, non possiamo che considerare questa misura adottata dalla Regione come
l’eventuale ultima fase di interventi immediati e robusti che diano davvero liquidità e sostegno alle imprese molisane; risorse distribuite velocemente a tutte le tipologie di imprese, per evitare che troppi imprenditori chiudano la saracinesca, o meglio non rialzino più quella che hanno già abbassato qualche settimana fa! L’emergenza sanitaria è ancora in una fase delicata e il costo in termini di vite umane e di sofferenza è già molto elevato.
Le giuste disposizioni per evitare il contagio stanno comportando, purtroppo, un prezzo
davvero alto da pagare per le nostre imprese! Dopo le prime settimane di blocco e di consumi
quasi azzerati, già molti imprenditori sono in serie difficoltà e se la criticità si protrarrà ancora, si rischieranno fallimenti a catena di centinaia di imprese. Il rischio che il tessuto produttivo e quello dei servizi di questa Regione ne esca azzerato, è purtroppo reale!
Auspichiamo perciò un maggior dialogo tra le Istituzioni e le scriventi rappresentanze datoriali dell’Artigianato e delle PMI per l’avvio di una manovra strategica che sia di stimolo e sostegno all’esigenza attuale! Parliamo di un’immediata “azione straordinaria” che mobiliti risorse e le faccia arrivare direttamente e velocemente alle imprese senza troppi adempimenti burocratici. Mai come in questo momento è necessario che la Regione – e tutto il parterre delle Istituzioni locali – di fronte al dramma che coinvolge le comunità molisane, sappia costruire risposte veloci e di ampio respiro! Siamo consapevoli che sarà un banco di prova difficile, l’unico però che può rafforzare la fiducia e il ruolo del sistema imprenditoriale.
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