Il Commissario dott. Toma, nel tentativo di giustificare una condotta indifendibile e gravemente pregiudizievole per la salute dei cittadini, in aperta contraddizione con quanto stabilito dalla legislazione nazionale in ordine alle competenze del medico prescrittore e con quanto da egli formalmente disposto con il decreto n. 1/2023, afferma ora che l’intervento dell’oncologo prescrittore del Cardarelli, dott. Giglio, non attiene a profili scientifici e clinici ma è limitato alla valorizzazione economica delle prestazioni salvavita.
Sta di fatto però che l’oncologo del Cardarelli, dott. Giglio, fa proprio il contrario.
In sostanza egli interviene dal punto di vista scientifico e clinico sul piano di trattamento proposto dal Gemelli falcidiando le prestazioni necessarie e, in violazione di ogni protocollo scientifico, impone l’applicazione di una sola schermatura per la cura salvavita.
Il piano terapeutico, così modificato dall’oncologo prescrittore è vincolante per il Gemelli.
La questione sollevata dal Gemelli, è dunque, clinica e terapeutica e non economica (quest’ultima sarà affrontata in altra sede).
Gemelli non tornerà più sulla questione avendo rimesso ogni opportuna valutazione alla Procura della Repubblica di Campobasso.