Questa mattina ho depositato in Consiglio regionale una formale interrogazione, attraverso la quale si chiedono al Presidente della Regione notizie e delucidazioni sul progetto South Beach, che dovrebbe interessare la costa molisana in territorio di Montenero di Bisaccia.
Toma infatti, adottando la tecnica dello scaricabarile, grazie alla delibera di giunta n. 67, che istituisce un fantomatico Comitato tecnico, ancora non palesa le sue intenzioni. Con l’interrogazione, quindi, chiedo siano le informazioni sulla percorribilità tecnico-giuridica, ma anche sulla volontà politica sua e della sua maggioranza. È indispensabile infatti capire quale sia l’indirizzo della Giunta regionale, oltre che capire i profili della legittimità e della sostenibilità ambientale e finanziarie del progetto.
Io penso sia un’opera illegittima e inopportuna, e soprattutto che non crea sviluppo e occupazione per il Molise. Una colata di cemento di oltre 4 milioni di metri cubi. Penso – viceversa – che il territorio va difeso in quanto è una delle più grandi risorse di una regione come il Molise e di un paese come l’Italia. Io ho le idee chiare, mi pare assurdo che non ce l’abbia il Presidente della Giunta.
Il progetto South Beach, infatti, non rappresenta solo una questione ambientale, ma anche economica, politica e culturale, che cambierebbe per sempre il volto di una zona bellissima e al tempo stesso fragile, già protetta da numerosi vincoli nazionali ed europei, andando anche contro alle nuove frontiere del turismo moderno, che ai giganteschi complessi residenziali preferisce luoghi dove ritrovare lo spirito e le vocazioni naturali dei territori. Ma oltre al danno ambientale, va valutato attentamente anche il rischio speculativo, che metterebbe in seria difficoltà anche l’economia locale e il tentativo di implementare le attività in un sistema costiero integrato e rispettoso dei luoghi e dei residenti, in contrasto anche con i propositi di transizione ecologica.
Il piano finanziario del progetto, inoltre, non sembrerebbe reggersi, ipotizzando costi altissimi per l’acquisto di appartamenti definiti di lusso e che non avrebbero tali caratteristiche. Questo aspetto, insieme ad altri, dimostrerebbe che non si avrebbe la fattibilità economica e quindi le possibilità reali di sviluppare quel territorio e la relativa occupazione. Un mostro di cemento armato senza produrre ricchezza e lavoro.
L’interrogazione, dunque, chiede ufficialmente al Governatore se sia stata effettuata un’analisi preliminare degli impatti naturalistici e paesaggistici derivanti dalla realizzazione del progetto, e con quale esito; poi se saranno salvaguardate le norme a tutela della costa molisana che ricade in aree SIC e ZPS e se il progetto rispetta le norme relative alla legge Galasso e al Codice dei beni culturali e del paesaggio.
Inoltre, vogliamo capire il motivo per cui si è fatto ricorso alla procedura dell’Accordo di programma dove è previsto, al comma l’art. 7, che il decreto di approvazione dell’accordo di programma pubblicato nel bollettino Ufficiale della Regione, ha valore di dichiarazione di pubblica utilità, indifferibilità ed urgenza; ma anche se l’indirizzo è in linea con lo sviluppo territoriale e turistico previsto nel piano del turismo regionale.
Ma al Governo regionale chiedo anche se siano state effettuate verifiche o comunque si siano assunte informazioni su quali siano le attività economiche esercitate dal signor George Cohen nonché sulla sua capacità patrimoniale e sugli investitori cinesi interessati al progetto, sui loro campi di attività, sulla loro affidabilità e capacità patrimoniale.
Dalle parole, passiamo dunque agli atti formali, nel tentativo di comprendere di più e meglio anche sulle reali intenzioni del Governo regionale e sul tentativo del Presidente Toma di scaricare la responsabilità politica della scelta su altri organismi.
Nel frattempo, ci stiamo raccordando con i soggetti istituzionali preposti al controllo, gli amministratori e le associazioni affinché tutto sia trasparente e affinché siano assunte le corrette decisioni nel solo interesse del futuro del Molise e dei molisani.