Se è vero che lungo le strade dell’antica Roma transitavano non solo i soldati, ma soprattutto le merci, le persone e la cultura, oggi, lungo quelle del “moderno” Molise, anche i pazienti e resilienti muli hanno problemi.
Proprio l’altro giorno mi hanno segnalato, con foto e video, i problemi che si incontrano lungo la Provinciale 78 per raggiungere Acquaviva Collecroce, un bellissimo, ma ormai quasi isolato paese. Oltre al manto stradale dimenticato e dissestato, in un punto particolare, in territorio di Palata, la strada provinciale è quasi del tutto interrotta da un versamento del terreno, che ne riduce la carreggiata, rendendone pericolosissimo il transito.
Una situazione, lamentano in paese, che si trascina da tre anni, con il Servizio Tecnico della Provincia di Campobasso che ad ogni necessità interviene tempestivamente, ma solo con misure temporanee di ripulitura e di piccolo contenimento, dal momento che la frana si trova su un terreno privato e non su terreno demaniale.
Come si comprende dalle foto, è però indispensabile un’azione risolutiva, per mettere in sicurezza tutta l’area sovrastante, dal momento che il movimento franoso interessa l’intero versante della collina, riversando, puntualmente dopo ogni pioggia, tonnellate di fango e detriti sulla strada, mettendo in pericolo – non solo in enorme difficoltà – ogni mezzo che vi transita.
Automobili, pullman, camion, come si evince dai video, quotidianamente devono affrontare pericoli enormi e, come mi raccontano in paese, qualcuno ha già rischiato seriamente di farsi male. E non voglio nemmeno pensare ad un’ambulanza del 118, con un codice rosso a bordo che, di notte, sotto la pioggia, debba raggiungere prima l’abitato e poi l’ospedale più vicino.
Il problema, dunque, sta innanzitutto nella mancata programmazione e nel mancato intervento della Regione e dell’intero centrodestra sul fronte del dissesto idrogeologico, che da cinque anni fanno finta di non vedere, non sentire, non sapere.
È dunque indispensabile che la Regione si muova, seriamente e in maniera risolutiva per eliminare il problema della SP 78 alla radice, attraverso opere infrastrutturali di assestamento e contenimento. Che costano, lo so, ma che ugualmente vanno realizzate, chiamando in causa, se necessario, anche lo Stato Centrale. Con il Governo nazionale di centrodestra che non può pensare solo ai debiti delle società di Serie A e a tagliare economicamente in due l’Italia con l’autonomia differenziata.
Da parte mia, come sempre, farò sentire forte la mia voce in ogni luogo dove possa essere trovata una soluzione. E con me, spero che ogni rappresentante istituzionale della Regione Molise e della delegazione parlamentare, possa e voglia risolvere il problema, in maniera celere e duratura.
Non si nasconda la testa sotto la sabbia – fango in questo caso – e non si condannino a morte certa i tanti centri delle aree interne del Molise, che già soffrono, da anni, la cronaca mancanza di servizi essenziali.
Almeno una strada, sicura e percorribile sempre, sia assicurata a tutti. Perché senza di queste, come insegnavano i Romani, non può esserci né sviluppo, né vita, né futuro.