Proseguono le indagini in merito alla questione legata ai pozzi di contrada Capoiaccio dove, dal 1981 al 1988, furono smaltite sostanze, con ogni probabilità, dannose per la salute e per l’ambiente. Proprio questa mattina – fa sapere il segretario regionale dell’Italia dei Valori Cristiano Di Pietro – a seguito dell’esposto – denuncia da parte dell’on. Antonio Di Pietro e del suo ufficio legale è stato effettuato un primo sopralluogo in loco da parte dei Vigili del Fuoco e dell’Arpam per poter relazionare quanto verificato al magistrato che si sta occupando dell’indagine.“Quella dei pozzi di Capoiaccio è una questione che seguiamo da tempo – ha precisato – tant’è che, già nel dicembre 2013, lo stesso on. Antonio Di Pietro se ne era interessato personalmente incontrando la comunità della zona e raccogliendo le istanze degli abitanti. Proprio in quell’occasione prese l’impegno, come sempre mantenuto, di garantire l’assistenza a titolo gratuito al Comune di Cercemaggiore e di promuovere iniziative legali atte a stabilire la verità sui pozzi. Da qui l’esposto alla Procura della Repubblica di Campobasso, al Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare e all’assessore all’ambiente della Regione Molise, per chiedere, ad ognuno nell’ambito delle proprie competenze e delle proprie funzioni, di predisporre le opportune indagini per l’individuazione certa delle sostanze scaricate nei pozzi di Cercemaggiore dalla Montedison.
In attesa di ulteriori sviluppi – ha concluso Cristiano Di Pietro –continueremo a seguire la vicenda, sempre nell’interesse dei cittadini e a tutela della salute pubblica”.