“Ormai da qualche anno viviamo un Primo Maggio atipico, una giornata difficile da celebrare come un momento di festa, perché offuscata da troppe preoccupazioni, diffuse tra giovani e non, per il proprio futuro, per quel senso di precarietà permanente e per la paura costante di non riuscire ad andare avanti. Sebbene siano innegabili le difficoltà e le criticità che permangono nella nostra regione, a causa di una crisi evidentemente mondiale, non possiamo però tralasciare quei segnali di speranza che ci arrivano e ai quali dobbiamo necessariamente aggrapparci per ridare valore e centralità al lavoro nella vita di ogni uomo.Troppi rischi sono connessi all’attuale situazione di difficoltà che non deve essere, tuttavia, una giustificazione a una realtà complessa, ma uno stimolo alla ricerca delle soluzioni più adeguate per invertire la rotta.
Stiamo camminando in questa direzione e lavorando per ottenere risultati positivi, mettendo in campo quei progetti occupazionali in grado di creare nuove opportunità e ricercando con responsabilità quelle azioni utili a generare un cambiamento, quel cambiamento in grado di ridare fiducia ai nostri giovani e soprattutto quella voglia di continuare a crescere.Soprattutto a loro va il pensiero più grande nella ricorrenza del Primo Maggio e soprattutto a loro sono rivolti i nostri sforzi, da loro bisogna ripartire, perché loro sono il futuro. Celebriamo, dunque, tale data rafforzando i valori della solidarietà e della cooperazione, ritrovando quel senso di unità che nei periodi più bui della nostra storia ci ha aiutato a trovare la strada giusta. Se è vero che tanti sono i mutamenti avvenuti nella società e molto è cambiata la tipologia stessa di lavoro, è anche vero che il nuovo scenario richiede un approccio diverso a tali problematiche. Formazione, creatività e capacità di innovare sono gli imperativi del nostro tempo per competere in un mercato da anni ormai chiuso a chi non riesce a fare la differenza. Il mio augurio oggi, pertanto, è a riscoprirsi e rimettersi in gioco sempre senza arrendersi alle difficoltà”.Lo ha dichiarato il Presidente del Consiglio regionale del Molise, Vincenzo Niro, in occasione della Festa del Primo Maggio.
Anche sulle classi popolari molisane si abbatterà la nuova aggressione al mondo del lavoro, questa volta del governo Renzi. Gli 80 euro mensili saranno pagati dagli stessi dipendenti beneficiari (tra addizionali, tagli a sanità e servizi sociali nascosti nei flussi tra stato e autonomie ecc.). Dietro questa truffa vi sono solo grandi regali ai capitalisti. Precariato senza limiti con maggiore sfruttamento e miseria. Miliardi di IRAP affrancati ai grandi padroni e tolti dalle risorse che finanziano la sanità. Tagli antisociali. Una legge elettorale che ricorda quella fascista del ’23 o la legge truffa del ’53, dando la maggioranza ad un’esigua minoranza, per garantire meglio la dittatura di capitalisti e banchieri, la stabilità della loro grande rapina sociale. Nel frattempo, sullo sfondo delle elezioni europee, due bande di imbroglioni, quella “pro euro” e quella “anti euro” cercano di ingannare le masse popolari e sfruttate. I “pro euro” ,come l’area governativa e Berlusconi, dietro le vuote parole “sviluppo, occupazione, Europa sociale democratica” ecc., hanno garantito per 20 anni solo gli interessi dei banchieri stranieri ed italiani con i loro continui massacri sociali e le loro ruberie. Gli “anti euro” come la Lega e “Fratelli d’Italia” oggi blaterano di “ritorno lira” e “sovranità nazionale” dopo aver votato con Berlusconi le peggiori politiche europee di rapina per conto dei banchieri (compreso il “pareggio di bilancio” alias macelleria sociale annualmente programmata). Vogliono solo fare scena elettorale per rinegoziare le poltrone ministeriali con Berlusconi. Gli altri “enti euro” come Grillo vogliono chiudere le aziende per dare 600 euro di “salario di cittadinanza” ai licenziati e regalare miliardi di IRAP ai padroni, peraltro finanziati sempre dagli stessi licenziati con i vari salassi sociali; così vorrebbe prendere consensi elettorali, per realizzare la “repubblica del web” diretta on line da lui e Casaleggio. Ma l’alternativa non è tra euro e lira, tra Bruxelles e Roma bensì tra capitale e lavoro. Il punto è chi gestisce la moneta: la ristretta oligarchia dei magnati industriali e banchieri, o le classi lavoratrici? Essere sfruttati dai padroni con l’euro o con la lira poco cambia; tra l’altro il ritorno alla lira gestito dai governi dei banchieri di destra o del PD sarebbe solo una falcidia ulteriore per salari e pensioni (svalutazione). Di fronte al capitalismo fallito che ormai offre solo miseria, sacrifici e barbarie sociale e culturale, per garantire la esigua minoranza di ricchi sfruttatori, con le false questioni tra euro e lira vogliono solo fuorviare le masse dalla vera via di uscita, che è quella anticapitalistica: un governo dei lavoratori che liberi la maggioranza della società dalla dittatura dei capitalisti, dei loro partiti, dei loro governi: espropriando le aziende che licenziano; riducendo l’orario di lavoro a parità di paga; abolendo il debito pubblico verso le banche e nazionalizzandole senza indennizzo; varando un grande piano di nuovo lavoro per opere sociali finanziato dalla tassazione progressiva delle grandi ricchezze. D’altro lato senza questa alternativa anticapitalistica si apre la strada a sbocchi pericolosi, come dimostra l’avanzata in Europa di forze reazionarie, fasciste, razziste. Ecco perché da sempre lavoriamo affinché le altre sinistre politiche e sindacali, non perseverino nella prospettiva di rientrare in un modo o nell’altro in governi nazionali o locali del “centrosinistra”, commissionati dal grande capitale europeo ed italiano. Ed è su queste basi che, anche nel Molise, chiamiamo all’unità di azione tutte le sinistre politiche e sindacali: un primo maggio contro il governo Renzi, per un governo dei lavoratori, contro il capitalismo, in Italia ed in Europa. PCL MOLISE
Per non dimenticare. Il primo maggio è la Festa dei Lavoratori
Questa data è stata scelta dalla società civile per ricordare le lotte operaie, combattute per ottenere il diritto d’orario di 8 ore al giorno come limite legale dell’attività lavorativa e dalla Chiesa per festeggiare San Giuseppe protettore di tutti i lavoratori.”Otto ore di lavoro, otto di svago, otto per dormire”questo fu lo slogan coniato nel 1855 in Australia che rappresenta gran parte del movimento sindacale organizzato del primo Novecento. Il 1 maggio 1886 400mila lavoratori di 12mila fabbriche statunitensi si astennero dal lavoro per protestare contro la mancata tutela dei loro diritti,nei giorni successivi si susseguirono scioperi e cortei, che alimentarono la tensione e portarono a scontri tra polizia e manifestanti, con il risultato che diverse persone morirono e altre furono ferite. Per ricordare i “martiri di Chicago” si scelse come giorno simbolo il 1 maggio. Nel 1890 a Parigi il congresso costitutivo della Seconda Internazionale decise di indire una manifestazione simbolica in tutti i Paesi e le città: “Una grande manifestazione sarà organizzata per una data stabilita, in modo che simultaneamente in tutti i paesi e in tutte le città, nello stesso giorno, i lavoratori chiederanno alle pubbliche autorità di ridurre per legge la giornata lavorativa a otto ore e di mandare ad effetto le altre risoluzioni del Congresso di Parigi”. Fu mantenuto il 1 maggio, data già carica simbolicamente. E si decise di rendere permanente questa ricorrenza e di riconoscerla come “festa dei lavoratori di tutti i paesi, nella quale i lavoratori dovevano manifestare la comunanza delle loro rivendicazioni e della loro solidarietà”. Il 1 maggio è cambiato nel tempo e ormai, fortunatamente, non è più sinonimo di lotte e morti, ma è importante ricordarne il significato simbolico e continuare a celebrare questo giorno. Quest’anno il 1°maggio sarà celebrato in maniera più dimessa vuoi perché è il quinto anno di una crisi finanziaria che si aggrava sempre di più e continua ad avere effetti negativi sull’occupazione con la continua perdita di posti di lavoro e sul reddito con la continua diminuzione dei salari, con la precipitazione dell’economia verso una depressione che ricorda i secoli bui del dopoguerra.Il timido segnale di positività che viene fuori dall’attuale governo ci fa ben sperare che si dica basta alla politica scellerata di tagli alla spesa e di risparmi e ci si orienti a spendere di più in infrastrutture, a restituire le prestazioni del Welfare State che sono state ingiustamente tagliate e ad investire nella ricerca e nell’istruzione.Ci vogliamo augurare che il 1° maggio sia un giorno di speranza, che faccia fiorire la certezza di una ripresa del mondo del lavoro e si superi questa notte buia di depressione-in tutti i sensi- Buon Primo Maggio, Buona festa dei Lavoratori. Alfredo Magnifico Segretario generale Fisascat Cisl-Molise
Un gruppo di giovani di POGGIO SANNITA ha costituito una cooperativa sociale ed ha assunto la gestione della locale Casa di Riposo offrendo assistenza professionale agli anziani, tutelando i lavoratori in servizio e costruendo in 3 mesi 15 posti di lavoro in un settore che innalza i livelli di civiltà verso i più deboli e offre una prospettiva ad una comunità di piccole dimensioni collocata in un’area interna e svantaggiata. Dando seguito agli impegni assunti con i soci della cooperativa in occasione delle sessioni di confronto tenutesi presso l’Assessorato al Lavoro, ho accolto volentieri l’invito a visitare la struttura, salutare gli ospiti ed i collaboratori, incoraggiare i soci – lavoratori e soffermarmi emblematicamente con loro, con l’amministrazione comunale di Poggio Sannita e con le associazioni di quella comunità proprio il 1° Maggio, giorno in cui si celebra il valore di un lavoro che non c’è, che scompare, che viene invocato e che sfugge.L’esempio dei giovani dell’antiva Caccavone, oggi Poggio Sannita, mostra a tutti noi che con l’intrapresa sociale, lo spirito d’iniziativa e mettendosi in gioco c’è la possibilità di vincere la sfida del lavoro anche nelle aree interne, montane e svantaggiate del Molise.Il modello dell’Impresa Sociale potrà trovare ulteriore sostegno nella Legge Quadro Regionale approvata ieri in Consiglio Regionale, e sarà ulteriormente incentivato con i fondi dell’Obiettivo Tematico 9 del Fondo Sociale Europeo 2014-2020 che prevede un appostamento del 20% delle risorse su questo settore.Con il Piano Triennale Sociale 2015-2017 sarà ulteriormente esplicitato il sostegno alle attività di cura e servizi alla persona ponendo una particolare attenzione all’impresa cooperativa e nello specifico alla cooperazione sociale.A tal proposito, onde evitare di far rimanere queste Linee Guida delle mere enunciazioni di principio, ringrazio il Consiglio Regionale del Molise che in occasione della sessione di Bilancio ha accolto un emendamento che ha spostato 400 mila euro dai costi istituzioni ai capitoli di sostegno e promozione dell’impresa cooperativa in attuazione della legge n. 16/2009.Se ciascun soggetto si adopera per la propria parte nulla è impossibile, nemmeno andare a festeggiare 8 nuovi posti di lavoro pulito, prezioso e professionale, in una comunità di un’area interna e montana del Molise. Michele Petraroia
Sarebbe ora che la giornata del Primo Maggio tornasse ad essere, oltre che una festa, una ricorrenza. Un momento per ritrovarsi, per ricordare insieme e per ammonire riguardo al valore del lavoro. La difficoltà di trovarlo e il rischio di perderlo, è la prima preoccupazione per i cittadini del nostro Paese, ce lo dicono concordemente tutte le inchieste e i sondaggi. Eppure le stesse elite politiche che scrutano ogni decimale di variazione delle intenzioni di voto, ignorano questo dato. Negli ultimi anni si è affrontato il tema del lavoro con un solo scopo: abbatterne il costo abbassandone la qualità e la remunerazione. Inevitabilmente le conseguenze di questa politica sono state più pesanti nelle aree più deboli. Il momento che sta attraversando il tessuto produttivo della nostra Regione è sotto gli occhi di tutti. Quale futuro si offre ai giovani campobassani? Come potranno essere convinti a costruirsi una prospettiva qui, dove sono nati, anziché andarla a cercare lontano? Questo dovrebbe tornare ad essere il primo punto di qualsiasi programma politico, a qualsiasi livello, dal nazionale fino al Comune, l’istituzione che dovrebbe essere più vicina, al fianco delle persone nei loro problemi. Di questo dovremmo tutti ricordarci il Primo Maggio per impegnarci a cambiare. Il PD è nato sull’affermazione della centralità del lavoro. Per quello che mi riguarda, nel candidarmi con il PD per il Comune ho scelto di prendere sul serio questo impegno. Il nesso tra lavoro e saperi, una politica che sostenga la creazione di lavoro di qualità, sono i temi su cui intendo misurarmi, a partire da questa campagna elettorale per gettare le basi di un indirizzo amministrativo che ne faccia il centro delle priorità. Il Primo Maggio è per me l’occasione per manifestare un impegno in questa direzione. Sia per tutti un momento di rilancio dei valori della solidarietà. BIBIANA CHIERCHIA Candidata per le elezioni del Consiglio Comunale Campobasso Lista PD
Giornata Internazionale del Lavoro. Esprimo attenzione e vicinanza a tutti i lavoratori e a coloro che sono alla ricerca di una occupazione. Persone costrette a far fronte alle gravi conseguenze derivanti dalla attuale crisi strutturale economica che ha investito tutti settori sociali e che si traduce in inoccupazione, disoccupazione, precariato, mancanza di tutela e sicurezza sul lavoro. Non dobbiamo distogliere l’attenzione in particolar modo dai giovani, risorse inutilizzate e perciò indotte a costruire il proprio futuro in un altro Paese. Auspico un intervento unitario e cooperativo con tutte le Forze sociali, allo scopo di promuovere un cambiamento che tenga conto dei bisogni e della partecipazione attiva del cittadino tradotto in forma di rappresentanza nuova, parte integrante di una rete propositiva. Antonio Battista, Candidato Sindaco del Centrosinistra al Comune di Campobasso
Il giorno solitamente dedicato alla festa dei lavoratori offre più che mai importanti spunti di riflessione. Anche il candidato sindaco del centrodestra Michele Marone ribadisce in questa sede l’impegno che la nuova amministrazione comunale dovrà rivolgere alle categorie più disagiate ed abbienti. Al fianco di coloro che soffrono per svariati motivi c’è anche chi non ha più un lavoro, oppure chi non riesce più ad inserirsi in questo mondo perché il lavoro lo ha perso. E’ una delle maggiori criticità degli ultimi anni che l’avvocato Marone si dice subito disponibile ad affrontare per quanto possa essere possibile e di competenza di una amministrazione comunale. La solidarietà e l’azione amministrativa che ha in mente il centrodestra tende proprio in questa direzione. Un diritto conquistato nel tempo deve anche rappresentare oggi il rispetto della dignità umana. Il lavoro non è solo una fonte di reddito e sostentamento personale e familiare, ma offre alla persona gli elementi per sentirsi partecipe di un sistema che in altro modo tende all’emarginazione. I rapporti sull’occupazione offrono risultati e percentuali drammatiche da non sottovalutare. La disoccupazione è quindi una delle massime priorità nell’agenda dell’avvocato Marone e del centrodestra. Solo attraverso strumenti che porteranno alla ripresa dell’economia locale si potranno creare nuovi posti di lavoro. Dunque massima disponibilità viene offerta fin da oggi dal candidato sindaco Michele Marone per individuare tutti quei percorsi che a livello locale possono portare ad arginare questo importante problema.