Investire sull’innovazione digitale e sulla formazione per creare lavoro: da questi punti centrali del nostro programma dipende il destino del Molise. E su di essi occorre tracciare una netta discontinuità rispetto al non governo del centrodestra.
Nei giorni scorsi, dopo la pubblicazione dei dati Eurostat sui giovani inattivi del Paese, è arrivato l’allarme anche dalla Confartigianato, che ha delineato uno scenario preoccupante per il Molise, maglia nera in Italia per quanto riguarda proprio l’aumento del tasso di giovani che non studiano, non lavorano e non sono impegnati in percorsi di formazione. Una tendenza peggiorata dopo cinque anni di mancate risposte da parte del centrodestra molisano che noi, però, vogliamo invertire con scelte coraggiose e idee chiare.
La Regione, infatti, può creare le condizioni necessarie ad attrarre lavoro e consentire ai nostri giovani di restare in Molise. Il primo passo da compiere in tal senso è impiegare correttamente le risorse economiche che arriveranno dall’Europa. Ma bisogna farsi trovare pronti. E in questi anni il centrodestra ha già dimostrato di non essere all’altezza.
Spendere bene quelle risorse vuol dire migliorare l’erogazione di borse studio, migliorare l’offerta della formazione professionale con l’avvio di percorsi di specializzazione in tecnologia, innovazione, elettronica, digitale, sviluppo sostenibile. Vuol dire mettere al centro il concetto di competenza nel mondo del lavoro e nella ricerca delle figure cui affidare il rilancio.
Partiamo da qui: investiamo seriamente nelle infrastrutture fisiche e digitali. Il tema della disoccupazione si lega allo spopolamento, ed entrambe queste emergenze devono essere affrontate ripartendo dalle basi: un sistema viario capillare ed efficiente; una rete digitale estesa ai centri minori in modo da renderli più vivibili e attrattivi.
L’esecutivo negli ultimi cinque anni è rimasto totalmente immobile su questi temi e alcuni esponenti del centrodestra, ora ricandidati alle prossime elezioni, sono arrivati persino a dire in Consiglio regionale che “i giovani non vogliono lavorare” o che “preferiscono stare tutto il giorno davanti alla PlayStation”. Non è così: i giovani vogliono lavorare, ma il centrodestra non è stato in grado di fornire loro soluzioni. Noi vogliamo farlo, vogliamo investire su una connessione veloce per le aziende, su politiche strutturali di sgravi fiscali e sovvenzioni mirate per la nascita di un distretto tecnologico da collegare alle filiere dell’agroalimentare e dell’automotive, centrali e strategiche per rendere il Molise una regione moderna.