Una necessità, un diritto, un gesto di civiltà e rispetto verso tutti i molisani affetti da malattia renale cronica.
Il Gruppo Consiliare del Partito Democratico ha presentato in Consiglio Regionale la proposta di legge regionale “Interventi in favore dei pazienti emodializzati”.
“Insieme all’Associazione Nazionale Emodializzati e alle associazioni che da anni si battono in Molise per il riconoscimento dei diritti dei pazienti dializzati, abbiamo predisposto un testo normativo per regolamentare tutti i servizi sanitari che la Regione, come stabilito dalla legge nazionale, deve assicurare a coloro che soffrono di queste complesse e delicate patologie – ha spiegato il Capogruppo Pd Micaela Fanelli, prima firmataria della pdl – In Molise sono circa 200 i soggetti nefropatici che, a fronte delle quotidiane necessità, prima tra tutte quelle legate alla dialisi, non ricevono la giusta e doverosa assistenza. Vecchie disposizioni che vanno adeguate e sistematizzate.
Servizi differenti nelle diverse aree del Molise che vanno omogeneizzati. Del resto la recente protesta nata dopo che alcuni servizi di trasporto erano stati soppressi, ha di nuovo portato alla ribalta la necessità di dare maggiori e migliori risposte a chi deve sottoporsi alle cure.
Un primo, importante passo in tal senso, è stato già compiuto dal Consiglio regionale, con la recente approvazione all’unanimità della mozione sul trasporto dei dializzati. Ora, però, è necessario il passo finale, quello legislativo, affinché un inderogabile dovere morale e sociale, sia puntualmente regolamentato in ogni suo aspetto, così da esplicare pienamente tutti gli altri diritti ad esso sottesi, quali ad esempio la possibilità di effettuare trattamenti sanitari a domicilio e il sostegno economico per i nefropatici sottoposti a trapianto renale o a trattamento di emodialisi”, ha affermato Micaela Fanelli.
La proposta di legge del Partito Democratico, nel quadro delle finalità indicate dallo Statuto regionale concernenti la tutela della salute, all’articolo 1 intende quindi assicurare l’istituzione ed il potenziamento di idonei servizi di trasporto per dializzati, di dialisi domiciliare attraverso la erogazione di contributi ai pazienti ed agli Enti ospedalieri per il trasporto, l’acquisto delle relative attrezzature e l’organizzazione dei corsi di addestramento previsti. Poi l’estensione del trattamento gratuito per le prestazioni emodialitiche ambulatoriali e domiciliari anche ai soggetti non assistiti in regime mutualistico e aventi comunque titolo alla assistenza ospedaliera erogata dalla Regione.
All’articolo 2 si va ad introdurre il “Piano dei servizi di trasporto dializzati”, che la Giunta regionale dovrà predisporre allo scopo di favorire l’istituzione del servizio di trasporto presso gli enti ospedalieri, autorizzata anche a concedere contributi fino al 100% dei costi per le spese di trasporto, nonché una ulteriore quota economica pari ad un 20% per miglioramenti o imprevisti del trasporto. “Percentuali su cui si può ragionare in sede di discussione della legge – ha precisato il Capogruppo Dem – ma anche da subito, con l’approvazione nel bilancio preventivo della Regione. Nell’iter che inizierà a breve sullo stesso, infatti, proporrà di inserire una copertura dedicata a questa legge, altrimenti verrebbe successivamente bloccata per mancanza di fondi. Il mio appello ai colleghi per la massima condivisione della proposta parte da ora e so che ce ne sono molti sensibili al tema”.
Altro aspetto affrontato dalla proposta di legge è quella della riorganizzazione complessiva del servizio. Nella predisposizione del piano relativo e previsto nell’articolo art.3, si prende in considerazione lo stato e l’efficienza delle prestazioni di trasporto per dialisi, stabilendo anche forme di accordi con Enti territoriali e/o associazioni per l’utilizzo di mezzi per il trasporto, coinvolgendo anche gli ambiti sociali. Nel piano, inoltre, è indispensabile assicurare la possibilità di rientro del paziente presso le strutture di dialisi assistita di riferimento in caso di malattia o impossibilità temporanea del familiare o del caregiver, così come dovranno essere organizzati corsi di abilitazione per questa importante figura di supporto, al fine di svilupparne competenze e abilità.
“Prevediamo per questo una competenza in capo alla Giunta per i profili che riguardano anche gli aspetti sociali – ha detto ancora Micaela Fanelli – ma è evidente che il problema vero è il coinvolgimento del Commissario ad acta e dell’Asrem. E sappiamo che si porranno dubbi sulla competenza stessa del Consiglio regionale relativamente al tema sanitario, sempre in ragione della particolare situazione del Molise, in piano di rientro. Tuttavia, anche di recente, la maggioranza ha portato in approvazione disposizioni, come la disostruzione pediatrica, che riguardano la materia sanitaria, e quindi alcune interpretazioni giuridiche che favoriscono la possibilità del Consiglio di occuparsi di questi aspetti è stata garantita”.
A seguire, all’articolo 4, si tratta delle modalità di erogazione e all’art. 5 si vuole estendere l’assistenza emodialitica ambulatoriale e domiciliare. Un aspetto che interroga tutti sulla riorganizzazione della sanità territoriale, aspetto centrale anche nella gestione della pandemia, in Molise particolarmente carente. E di farlo nel difficile ambito della integrazione sociosanitaria, Cenerentola della nostra regione e che si spera venga migliorato anche in ragione di una delega ad hoc conferita ad un consigliere regionale.
Per la concessione di sussidi in forma diretta, l’articolo 5 prevede che la Giunta regionale sia autorizzata a concederli ai nefropatici sottoposti al trattamento di emodialisi sotto forma di assegno mensile, nonché ad effettuare il rimborso delle spese di viaggio.
L’articolo 7 aggiunge la concessione di sussidi integrativi a coloro che si sottopongono a interventi di trapianto del rene, nonché ad effettuare il rimborso delle spese di viaggio o di trasporto su autolettiga per raggiungere il centro ove si esegue la tipizzazione e l’intervento.
“Siamo consapevoli che, se approvata dal Consiglio, come auspichiamo, la proposta di legge comporterà un costo per le casse regionali – ha concluso il Capogruppo Pd – ma l’esigenza di assistenza non può più essere sacrificata, negata, rifiutata a chi soffre di queste terribili patologie. E la Regione Molise ha il dovere, non solo giuridico, di colmare un vulnus normativo ed etico, così come speriamo che in Consiglio regionale si possa trovare la più ampia convergenza politica, per aiutare chi soffre e fissare nel palmares di questa legislatura una legge giusta, dovuta, per troppo tempo attesa e per questo ancor più urgente e necessaria”.