Potere Al Popolo Termoli e Basso Molise esprime solidarietà e vicinanza al sindaco di Riace, Domenico Lucano, ai domiciliari per “favoreggiamento all’immigrazione clandestina”.
Non potendo (ancora) usare il reato di “Favoreggiamento all’umanità e all’accoglienza”, i soli crimini di cui si sia macchiato Mimmo Lucano, la becera violenza del Ministero dell’Interno ha usato questa dicitura per fermare il grandioso progetto di integrazione che ha riportato alla vita il piccolo borgo della Calabria.
Ancora una volta il razzismo egoista e ottuso di questo governo tenta di smontare gli esempi riusciti di solidarietà e inserimento attivo che, fortunatamente, esistono in Italia; tenta di criminalizzare chi dimostra con i fatti che accogliere è possibile, che lo straniero non è altro da noi, che chi arriva da lontano non è una minaccia. Con la stessa ignobile pervicacia con la quale ogni giorno butta fango addosso al sistema SPRAR, il ministro dell’Interno procede nel suo disegno di fare del nostro paese un immenso carcere dominato dalla paura del diverso, del debole, dello straniero: in una parola, un regime.
L’ ideatore di un modello di accoglienza studiato in tutto il mondo è oggi agli arresti.
Il sindaco di Riace è colpevole unicamente di disobbedienza civile: perché si disobbedisce, ed è un dovere farlo, a leggi inumane e insensate. Il suo obiettivo, da sindaco, è stato quello di salvare vite umane e creare le basi per un vivere dignitoso e condiviso con gli abitanti del suo paesino.
E’ stato proprio il successo clamoroso di questo esperimento, ormai esempio mondiale, a farlo diventare pericoloso per chi sta costruendo la propria popolarità sulla paura e sulla chiusura di ogni confine. Per questo bisognava fermarlo, ed è stato trovato questo miserabile escamotage, che indigna ogni coscienza ancora sorda alle urla scomposte che vogliono “prima gli italiani”. Ma fortunatamente l’Italia sta rispondendo con decine di manifestazioni a sostegno di Mimmo.
Potere al Popolo Termoli e Basso Molise solidale con il sindaco di Riace, Domenico Lucano
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