“Come riportato dagli organi di informazione nazionali e locali, sono stati assegnati alle Regioni dal Ministero per le infrastrutture e le mobilità sostenibili per il potenziamento delle ferrovie regionali 1,55 miliardi di euro del Fondo Complementare al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, di cui circa l’81% al Sud, per un totale di 1,25 miliardi”.
Lo ricorda la Segretaria della UIL Molise, Tecla Boccardo.
“Queste ingenti risorse, hanno spiegato dal Ministero, dovranno essere spese dalle regioni per il rafforzamento delle linee ferroviarie regionali interconnesse per migliorarne i livelli di sicurezza, per il potenziamento del sistema ferroviario utilizzato come trasporto pubblico locale, nonché per interventi volti a rafforzare il collegamento delle linee regionali con la rete nazionale ad alta velocità.
Il fine è diminuire il divario tra nord e sud rispetto al trasporto ferroviario, in termini di qualità del servizio e sicurezza e di agevolare i pendolari, che si spostano quotidianamente per motivi di studio o di lavoro e che di fatto sono i maggiori utilizzatori dei treni regionali.
In particolare, il decreto, che ad agosto ha superato il vaglio della Conferenza Stato-Regioni, assegna circa 454 milioni di euro per interventi di messa in sicurezza delle linee ferroviarie regionali, oltre 677 milioni per il potenziamento delle reti ferroviarie regionali, 278 milioni per interventi di potenziamento e rinnovo del materiale rotabile e 140 milioni per ulteriori interventi di potenziamento e ammodernamento delle linee ferroviarie, con il contestuale rinnovo del parco rotabile.
Per la realizzazione degli interventi le Regioni, o gli eventuali soggetti attuatori, devono utilizzare le risorse entro il 2026, secondo un preciso cronoprogramma previsto in un allegato al decreto, che riporta i contributi riconosciuti ai singoli interventi.”
“Tutto molto bello, prosegue la sindacalista, se non fosse che la quota per il Molise è pari a 0. Nulla, neppure un centesimo.”
“Nonostante prima dell’approvazione di questo documento si sia passati per la Conferenza delle regioni e immaginiamo per altri tavoli tecnici, siamo stati così abili a non ottenere economie neppure per stringere un bullone, con oltre un miliardo di euro ripartito tra poche regioni meridionali. Credo che raggiungere un simile risultato sia difficile davvero”.
“Ma forse i nostri amministratori avranno pensato che non servisse migliorare le ferrovie forse più disastrate del paese (che vanno verso il disuso in controtendenza con il mondo) sulle quali ormai è diventato noioso anche ironizzare, dove per fare 180 km ci vogliono tre ore e mezza se si è fortunati, senza contare adesso che devi fare i conti con il cambio mezzo.”
“A questo punto ci chiediamo se alle riunioni in cui si definiscono i riparti ci vada qualcuno dal Molise oppure sono tutti troppo impegnati a fare altro (?) nelle sedi degli Assessorati.
Insomma, conclude Boccardo, tutti parlano di PNRR e delle sue opportunità, ma forse non hanno capito come funziona. Evidentemente immaginano, in Regione, che arrivi qualcuno con la valigia a distribuire risorse perché siamo simpatici. Se poi ci sono altre motivazioni, chiediamo di conoscerle.”