«Il Ministro Cingolani riconosca che nella sua attuale impostazione il capacity market rappresenta l’ennesimo favore alle fonti di energia fossile e uno strumento che rallenta la decarbonizzazione e il passaggio alle rinnovabili. Prenda una volta per tutte consapevolezza di questo e agisca per evitare che nelle aste che saranno bandite da Terna per il periodo 2024-2025 si ripeta quanto accaduto in quelle per il 2022-2023: solo il 6% delle risorse assegnato al comparto delle FER e fondi inutilmente destinati al rinnovo del parco termoelettrico». Lo dichiara Rosa Alba Testamento, parlamentare molisana alla Camera dei deputati.
«A fronte della costante diminuzione della domanda di energia da fonte termica – continua la parlamentare – è inaccettabile che le risorse del mercato delle capacità, quantificate in 15 miliardi di euro per i prossimi 15 anni, siano destinati alla realizzazione di nuove centrali a gas, come sta accadendo a Presenzano, al confine con la Piana di Venafro, pur sapendo che l’utilizzo di tali ulteriori impianti sarà a carichi molto bassi e con frequenti avvii e spegnimenti e che un funzionamento di questo tipo, come dimostrato già in vari report di EMAS riferiti ad altre centrali, produce conseguenze molto negative sull’ambiente e la salute dei cittadini. A Sparanise, ad esempio, tali conseguenze si sono tradotte in 700 tonnellate in più di emissioni di monossido di carbonio».
«Le emissioni legate ai continui avviamenti e spegnimenti degli impianti sono quelle che preoccupano di più perché non vengono regolamentate all’interno delle Autorizzazioni Integrate Ambientali (AIA), come messo recentemente in evidenza anche da alcuni articoli de “Il Fatto Quotidiano.it” e da un’inchiesta pubblicata su “LaRedazione.net” a firma del giornalista Salvatore Ventruto. Nelle attuali AIA, infatti, si continuano a prescrivere limiti emissivi riferiti a un’ipotesi di utilizzo continuo degli impianti o comunque al di sopra del 50% e questo poteva andare bene fino a dieci anni fa.
Adesso, invece, la realtà è ben diversa perché la richiesta di elettricità da fonte termica garantisce un utilizzo delle nostre centrali non superiore al 30%, un valore al di sotto del quale le emissioni non sono più controllabili perché le macchine vengono continuamente spente e riaccese.
Per questo lo scorso luglio con un’interrogazione ho chiesto al Ministro Cingolani di intervenire urgentemente fissando dei limiti emissivi anche per i funzionamenti transitori e prevedendo in capo ai gestori degli impianti un obbligo di trasmissione a ISPRA ed EMAS delle emissioni prodotte durante i funzionamenti al di sotto del minimo tecnico. Il Ministro non ha ancora risposto, sembra sordo. Quando ha intenzione di farlo?» – conclude Testamento.