di Stefano Manocchio
L’ultima seduta ‘ufficiale’ di Consiglio Regionale porta a pensare in Molise alle prossime elezioni amministrative del 25 e 26 giugno. A tenere banco adesso è soprattutto la coalizione di centro sinistra, interessata da un’ondata che dovrebbe essere di rinnovamento totale, anche dopo le polemiche sui comportamenti di alcune componenti interne al PD in occasione delle primarie che poi hanno portato all’elezione di Elly Schlein. Il dato locale, come noto in controtendenza rispetto a quello nazionale, dovrà essere oggetto di attenta analisi, visto che vede nettamente più forte sul territorio regionale la componente che invece ha perso le primarie nazionali e che non può certo per questo essere ignorata.
Vittorino Facciolla e Micaela Fanelli fanno il bello ed il cattivo tempo nel PD molisano ed entrambi hanno fatto capire di ambire a correre per lo scranno più importante a Palazzo D’Aimmo, ma hanno non uno, ma due problemi: a) Sono esponenti di minoranza nel PD nazionale e, quindi, soggetti alle restrizioni che il calcolo ragionieristico del posti impone; b) Non hanno avuto un rapporto di particolare fratellanza, nella gestione della politica d’opposizione alla Regione Molise, con gli esponenti del Movimento Cinque Stelle.
Il Molise sarà uno dei primi banchi di prova, dopo il Friuli, per la Schlein e i suoi per testare sul campo i buoni propositi che l’hanno portata alla vtitoria contro Bonaccini; difficile pensare che voglia affidare le sorti della Regione ad esponenti della corrente ‘avversaria’. Vi è anche da dire che già subito dopo la vittoriosa battaglia, la neo segretaria nazionale del PD ha fatto intendere chiaramente che sarà più che necessaria l’alleanza elettorale con i penta stellati e proprio le regionali dovrebbero sancire ciò. I ‘grillini’ dal canto loro non hanno mai nascosto, soprattutto tramite Andrea Greco, di avere in animo di correre per la riproposizione della candidatura alla presidenza della Regione Molise e su questo argomento sarebbero decisi ad andare avanti nelle trattative con il PD.
Quindi il binomio Facciolla- Fanelli è insidiato nell’obiettivo elettorale, anzi forse anche svantaggiato nel ‘toto presidente’ per il centro sinistra. Allora ragionando come se fosse già stabilito che il candidato presidente sarà dei Cinque Stelle, si tratta di capire chi sarà. Greco, a dispetto della sua volontà, difficilmente verrà riproposto perché da quelle parti le repliche non sono molto considerate; salgono invece le quotazioni del sindaco di Campobasso, Roberto Gravina anche se lo stesso ha sempre detto di essere fin troppo occupato a risolvere i problemi del capoluogo di regione.
Ma se arrivasse la telefonata di Giuseppe Conte, difficilmente direbbe di ‘no’.
Come andrà a finire? Si tratta di aspettare un po’, neanche troppo, per venire a saperlo.