Potrebbe cambiare la geografia del Consiglio regionale del Molise a causa di un ricorso presentato da due candidati esclusi dall’elezione ‘per colpa’ della soglia di sbarramento al 5% per le liste proporzionali, prevista dalla legge elettorale per le regionali del Molise; ora Donato Campolieti e Domenico Di Baggio, che hanno corso alle ultime elezioni regionali nell’aggregazione di centro sinistra collegata al candidato presidente Roberto Gravina, mirano ad entrare nell’assise di palazzo Moffa e all’uopo hanno presentato ricorso al TAR Molise.
La tesi, sposata dal loro legale, avvocato Vincenzo Iacovino, è che la soglia di sbarramento elettorale al 5% sia spropositata e irragionevole e tale poi da non garantire di fatto la governabilità.
Non è un ricorso di rapida definizione: infatti i due ricorrenti chiedono che della questione si interessi poi la Corte costituzionale per stabilire se la legge elettorale stessa sia legittima.
Nel caso in cui questa tesi dovesse essere accolta e quindi sancita l’illegittimità della legge regionale, ci sarebbe un avvicendamento tutto nelle fila delle minoranze in Consiglio regionale: Campolieti e Di Baggio subentrerebbero ad Angelo Primiani (Movimento Cinque Stelle) e Alessandra Salvatore (PD). Mercoledì si terrà l’udienza pubblica presso il TAR Molise.
Ricordiamo per dovere di cronaca che all’indomani della pubblicazione della nuova legge regionale in tanti sollevarono dubbi sullo sbarramento elettorale che sembrò eccessivamente penalizzante verso i partiti minori e non orientato a garantire pluralità di voci nel Consiglio regionale; di contro sul piatto c’è la facoltà data alle regioni di legiferare in materia elettorale. Queste le due posizioni in campo; alla magistratura amministrativa il compito di decidere in un percorso che non sarà breve visto che richiederà appunto il parere della Corte Costituzionale.