Tra i volti nuovi alle prossime elezioni regionali in Molise, spicca la figura di Vincenzo Iacovino avvocato con uno studio affermato non solo in Molise, candidato nelle liste di Costruire Democrazia alle prossime elezioni amministrative regionali del 25 e 26 giugno prossimi. Il libero professionista ha inaugurato la sede elettorale nella centralissima Piazza Pepe nel capoluogo di regione in locali prestigiosi. Ieri ha incontrato i cittadini di Campobasso in Piazza Municipio.
E’ lui stesso a motivare la scelta politica fatta.
“Amo il Molise, la mia terra! Qui ho le mie radici e i miei affetti. Qui ho imparato dai miei genitori ad apprezzare la libertà e la vita, nel rispetto delle regole democratiche. Qui sono cresciuto e mi sono formato come uomo e come professionista. Negli anni ho consolidato la mia professione anche fuori regione, con sacrifici e grazie a persone a me care. Ho difeso sempre la mia libertà e la mia indipendenza”.
Ma non è solo un gesto d’affetto per la propria terra.
“Ho deciso di dare il mio contributo, mettendo a disposizione la mia persona, la mia professionalità e l’esperienza che mi deriva dall’aver spesso dovuto far censurare le passate attività politico amministrative, per salvaguardare diritti specifici, soggettivi e collettivi”.
Iacovino ha speigato poi perché ha deciso di candidarsi in una lista civica.
“La lista civica Costruire Democrazia non solo si contrappone al centro destra ma anche in seno al centro sinistra è una lista autonoma indipendente espressione della società civile sotto tutti i profili, porta una ventata di novità di speranza ed auspicio per il cambiamento della regione. E’ una campagna elettorale diversa e non può passare il messaggio del silenzio, ma bisogna dire quali sono le criticità che hanno portato l’azzeramento della sanità, alla devastazione del territorio da parte di soggetti che adesso si ripropongono per rigovernare, anzi “risgovernare”- ha detto ancora il candidato di Costruire Democrazia. Farò una campagna elettorale critica e vivace che dica quali sono le responsabilità, che hanno i politici che da quarant’anni hanno mortificato il territorio e hanno costretto i giovani molisani ad andare via a cercare la dovuta professionalità. Se questo Molise non ci piace dobbiamo avere il coraggio di mandare a casa questi signori, che hanno rovinato questa terra. Abbiamo nella nostra lista tutte le qualità morali ed amministrative per far correre questo meraviglioso Molise”
Il candidato ha le idee chiare anche sulle mosse che dovrà compiere.
“Legalità e impegno attivo in Consiglio regionale, due cose che, unite, possono fare la differenza e dare forza alla mia personale battaglia per la rinascita del Molise, che oggi, in Costruire Democrazia, trova un terreno di valori comuni. Non possiamo più sopportare questo scempio- continua Iacovino – e non possiamo più rimanere spettatori inerti davanti all’umiliazione inferta ad una intera regione e a un popolo mite, laborioso, solidale e fiero del suo passato e della sua identità! La politica e ha fallito ogni obiettivo spingendo il Molise in un baratro. Questa nostra terra merita molto di più”.
Iacovino, quindi, si propone come volto nuovo della politica molisana.
“Serve un rinnovamento vero e concreto con persone preparate e competenti che abbiano come obiettivo prioritario quello di riportare legalità anche nell’azione amministrativa e ridare dignità al Molise e ai molisani. La situazione socioeconomica della regione è drammaticamente stagnante e la politica ha portato la regione ad una recessione senza precedenti con conseguente spopolamento e perdita di risorse ed eccellenze”.
Poi la sintesi del programma elettorale, che non può prescindere dall’analisi del comparto sanitario regionale.
“L’80 % del bilancio della Regione è finanziato dal Sistema Sanitario Nazionale e tutto ruota intorno alla sanità oggi disastrata e rimaneggiata, che è così diventata il più grande business del nostro territorio. Riceviamo circa 800.000.000 di euro annuì ma abbiamo circa 600.000.000 di euro di debiti. Scelte amministrative e politiche sbagliate – dice ancora Iacovino – unitamente alla mala gestione, hanno comportato il commissariamento della sanità pubblica e di fatto della Regione. Le conseguenze sono note: tre ospedali sono stati chiusi; bloccato il turn-over di primari, medici e infermieri, con conseguente chiusura di reparti e azzeramento di fatto della sanità pubblica.
Io sono convinto che i fondi del SSN vadano gestiti dando precedenza alla sanità pubblica! I posti letto vanno riconsiderati e riprogrammati per la ripresa della sanità pubblica! I tetti di spesa delle prestazioni sanitarie rese da privati vanno rivisti. Il sistema degli accreditamenti istituzionali delle strutture private va liberato dal “criterio storico” che ingessa il numero degli erogatori! Le prestazioni extra budget non vanno più autorizzate né pagate. Si devono riaprire i reparti. Si devono assumere medici e personale paramedico. Si devono nominare Direttori Generali Sanitari ed Amministrativi, primari e dirigenti competenti. Non serve costruire nuovi ospedali, si devono rendere funzionali gli ospedali esistenti, ristrutturarli, rinnovare la loro tecnologia, le strumentazioni, a questo devono servire i finanziamenti del PNRR!”
Ma non solo la sanità.
“L’agricoltura è ai minimi storici – è sempre Iacovino che parla -le imprese sono crisi profonda, la popolazione residente è sempre più anziana, diminuisce soprattutto la popolazione in attività lavorativa e produttiva, manca una politica seria di programmazione e di sviluppo e i giovani cercano il loro futuro altrove”.
Infine un vademecum delle proposte del candidato di Costruire Democrazia.
“Ci vuole una programmazione seria:
– per una riorganizzazione amministrativa della regione incentrata sulla valorizzazione meritocratica delle risorse umane;
– per una riorganizzazione degli enti regionali e sub regionali;
– per ridurre lo spopolamento e riattrarre le risorse umane e professionali costrette ad andare via;
– per una ripresa produttiva dell’imprenditoria
– per la creazione di nuovi posti di lavoro, tramite nuove politiche attive, formazione professionale e una ripresa produttiva regionale;
– per una agricoltura biologica con marchio di qualità regionale;
– per la valorizzazione dell’artigianato;, per lo sviluppo del commercio, per la ripresa dell’edilizia;
– per la valorizzazione del territorio e dei prodotti locali con marchio di qualità regionale;
– per lo sviluppo del turismo rurale, naturalistico, enogastronomico, di ritorno, religioso;
– per la riqualificazione e valorizzazione dei nostri borghi, delle montagne, delle coste, dei parchi;
– per la riqualificazione dell’intero territorio rurale ricco di casolari e di piccoli edifici agricoli che possono tornare a nuova vita con i cosiddetti alberghi diffusi;
– per uno sviluppo della ricettività;
– per la tutela e valorizzazione dell’ambiente;
– per una pianificazione dell’energia. Basta antenne selvagge, basta impianti fotovoltaici su zone agricole senza alcuna programmazione;
– per una sanità pubblica con Lea ai valori medi nazionali;
– per una viabilità sostenibile;
– per una programmazione dei trasporti pubblici che assicurino mobilità interna e interregionale;
– per uno sviluppo della digitalizzazione;
– per la ricerca scientifica e tecnologia applicata in collaborazione con l’Università;
– per il sostegno all’innovazione dei diversi settori produttivi;
– per la progettualità e l’utilizzo di ogni forma di finanziamento regionale, nazionale ed europeo per l’imprenditoria e la creazione di posti di lavoro;
– per la valorizzazione dei beni culturali, archeologici e ambientali e la promozione e organizzazione delle attività culturali;
– per i rapporti internazionali e con l’Unione europea della Regione.
Servono idee nuove, programmi nuovi e persone preparate che abbiano conoscenza della macchina amministrativa”.